Da FederAnziani dichiarazioni senza fondamento

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Roma, 29 maggio 2013 – “Le dichiarazioni rese da Roberto Messina, presidente di FederAnziani, a proposito del ruolo del farmacista nella questione della sostituzione del generico, depongono per una sua scarsissima conoscenza della materia” dice il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani Andrea Mandelli, in risposta a un comunicato nel quale FederAnziani lamentava, pare di capire, il variare delle marche di generici dispensate ai cittadini. Un dato, peraltro, che cozza con il fatto che il 90% degli equivalenti dispensati in Italia è riconducibile a 4-5 aziende soltanto.

“In primo luogo il farmacista propone e non impone la sostituzione del medicinale come da obbligo di legge” prosegue Mandelli. “Inoltre, il “garante delle sostanze chimiche” assunte dai cittadini è l’AIFA, il solo ente preposto ad autorizzare l’immissione in commercio dei medicinali sulla base di prove di efficacia, sicurezza e, nel caso dei generici, bioequivalenza. Quanto al farmacista, non solo è l’unico professionista abilitato a dispensare il farmaco e al quale è fatto obbligo di consigliare il paziente sull’uso del medicinale che gli è stato prescritto, ma è sempre più spesso coinvolto nel promuovere l’aderenza alla terapia in collaborazione con il medico. In Gran Bretagna questa è una funzione del farmacista riconosciuta e retribuita, così come in Svizzera e prossimamente in Francia; in Italia ancora no, forse anche perché da sempre i farmacisti sono uno dei riferimenti cardine del cittadino, soprattutto quello più fragile, indipendentemente dalla retribuzione della loro opera. Altro che il “soggetto terzo” di cui parla Messina. Davvero un po’ più di informazione, accanto alla comunicazione, non guasterebbe”.

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