Nervi danneggiati: gel che li ripara, curando le paralisi
Grazie a un impianto biodegradabile e un gel potrebbe essere possibile rendere reversibile la paralisi. Un trattamento che potrebbe permettere di riacquistare l’uso di arti o altre parti del corpo paralizzate
Un team di scienziati israeliani dell’Università di Tel Aviv (TAU) ha sviluppato un impianto biodegradabile che, in combinazione con un apposito gel stimolante la riparazione e la crescita dei nervi, può favorire il ripristino delle funzionalità di un nervo che sia danneggiato o reciso.
Il dottor Shimon Rochkind e colleghi della Facoltà di Medicina TAU Sackler e del Tel Aviv Sourasky Medical Center, insieme al prof. Zvi Nevo del Department of Human Molecular Genetics and Biochemistry della, hanno sviluppato quello che è stato definito il nuovo rivoluzionario metodo per la riparazione dei nervi periferici danneggiati.
I buoni risultati ottenuti in diversi studi su modello animale e presentati in molti congressi scientifici fanno prevedere che a breve vi potrà essere un impego di questa nuova tecnica negli esseri umani.
La tecnica si basa sul concetto che un nervo reciso o danneggiato sia come un cavo elettrico che, allo stesso modo, se interrotto non fa più passare la corrente perdendo di fatto la sua funzionalità. Il nervo danneggiato non permette dunque più il passaggio dei segnali al sistema nervoso che sottendono alle sensazioni (per esempio tattili) e al movimento.
Questo nuovo metodo rimedierebbe a tutto ciò per mezzo di un morbido tubicino biodegradabile che unisce le due estremità danneggiate del nervo, riconnettendo il nervo stesso. Ma soltanto il tubo di riconnessione non basta e, infatti, per mezzo del gel denominato GRG – Guiding Regeneration Gel – posto all’interno del tubicino viene stimolata la ricrescita delle fibre nervose. Questo processo pare sia efficace nel ricollegare le estremità di un nervo che sia stato spezzato, anche nei casi più gravi.
La chiave di tutto, spiegano i ricercatori nel comunicato TAU, sta nei 3 principali e specifici componenti che compongono il GRG: ci sono gli antiossidanti per svolgere una preziosa attività antiossidante e protettrice; i peptidi creati in laboratorio, come le glicoproteine laminina, che svolgono la funzione di creare un sentiero su cui possono cresce le fibre nervose; l’acido ialuronico che previene l’essiccazione dell’impianto.
I risultati dei test condotti dagli scienziati hanno mostrato una potenzialità di questo metodo non solo nel trattamento delle paralisi, ma anche nel possibile trattamento di patologie invalidanti che interessano la fibra nervosa come, per esempio, la malattia di Parkinson.