Noci, per vivere a lungo e proteggersi dal diabete

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Mangiare una porzione di noci (circa 28 grammi) a settimana può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare malattie metaboliche. Ma la frutta secca è anche uno scudo contro il diabete, la pressione alta e l’obesità. A svelarlo sono tre ricerche presentate nei giorni scorsi al congresso ‘Experimental Biology Meeting’ di Boston. Nello primo studio della Loma Linda University (Usa), i ricercatori hanno verificato che il consumo delle noci è associato ad un miglioramento del profilo nutrizionale. nociOvvero, un peso corretto e una diminuzione di diversi fattori di rischio cardiovascolare, rispetto a chi non ama le noci. I benefici della frutta con guscio (mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, pinoli e pistacchi) sono stati testati su 803 adulti.
“I nostri risultati – avvertono gli scienziati – hanno dimostrato che una porzioni di noci o frutta secca a settimana (28 grammi) è significativamente associato ad una riduzione del 7% di sindrome metabolica”.

“Un normale consumo di noci è associato – osservano i ricercatori – con una minore prevalenza di sindrome metabolica, ma mangiarne invece una quantità precisa (28 grammi in particolare) sembra fornire effetti benefici sulla sindrome metabolica, indipendentemente dall’età, dallo stile di vita e da altri fattori dietetici”. Il secondo studio porta la firma dell’università di Toronto che nel 2011 ha pubblicato il più grande lavoro sul legame tra noci e il diabete, evidenziando come “questo tipo di alimento può migliorare il controllo glicemico e dei lipidi nel sangue nei pazienti con diabete di tipo 2”.
Infine il terzo lavoro, sugli effetti benefici della frutta secca sulla salute dell’organismo, ha visto come protagonisti 14 mila adulti che hanno partecipato tra il 2005 e il 2010 al National Health and nutrion Examination Surveys (Nhanes). Lo studio ha evidenziato come i consumatori abituali di noci, pur avendo un apporto calorico più alto, hanno però anche livelli più bassi nel sangue di zucchero, grassi saturi e sodio, rispetto a chi non gradisce la frutta secca.

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