Parkinson: impiantato prima sistema di stimolazione cerebrale profonda, per controllare i sintomi
E’ stato effettuato in questi giorni, presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale S. Anna di Ferrara, il primo impianto di ”Vercise Deep Brain Stimulation System”, il sistema esclusivo di stimolazione cerebrale profonda che consente di controllare i sintomi del Parkinson attraverso un piccolo dispositivo. L’impianto e’ il primo effettuato in Italia nella pratica clinica quotidiana (l’unica esperienza precedente aveva visto il nostro Paese coinvolto nello studio clinico europeo Vantage, con la partecipazione dell’Ospedale Galeazzi di Milano).Messo a punto da Boston Scientific, il sistema non e’ una cura per questa patologia, tuttora considerata incurabile, ma interviene efficacemente sui sintomi piu’ evidenti e migliora in modo concreto e visibile la qualita’ di vita del paziente. Il Parkinson, malattia neurovegetativa cronica che impedisce il controllo e la coordinazione dei movimenti, colpisce 10 milioni di persone nel mondo, di cui 2 milioni nella sola Europa. E’ una malattia progressiva di cui soffrono in prevalenza persone di oltre 60 anni ma che si puo’ manifestare anche prima – 1 paziente su 10 ha meno di 50 anni. Diversi studi epidemiologici europei e americani riportano inoltre un tasso d’incidenza della malattia da 1,5 a 2 volte maggiore negli uomini rispetto alle donne. In Italia i malati di Parkinson sono circa 300.000, per lo piu’ maschi, con un esordio della malattia fra i 59 e i 62 anni. Tuttora ritenuto incurabile, il Parkinson e’ trattato soprattutto con farmaci in grado di ripristinare il livello di dopamina, la sostanza utilizzata dal cervello per trasmettere i segnali ai muscoli e alla cui progressiva carenza si attribuisce l’insorgere della malattia. Purtroppo, il trattamento porta spesso a pesanti effetti collaterali, in particolare a discinesia (movimenti involontari) e instabilita’ motoria. Un significativo cambiamento nella gestione della malattia e’ rappresentato, oggi, dalle nuove opzioni terapeutiche, non farmacologiche, per il controllo dei sintomi del Parkinson: queste prevedono infatti l’impiego di dispositivi medici impiantabili.
Il Sistema Vercise, di Boston Scientific, e’ costituito da un neurostimolatore (o Generatore Impiantabile di Impulsi, IPG) che emette leggere stimolazioni; queste ”viaggiano” sino al cervello attraverso due sottili elettrocateteri. In questo modo, il cervello viene sollecitato a impartire quei particolari ”comandi” ai muscoli che favoriscono il migliore coordinamento dell’attivita’ motoria, la riduzione dei tremori, la diminuzione della rigidita’ muscolare e dei sintomi piu’ evidenti della malattia. La maggior parte delle persone dovra’ continuare ad assumere farmaci, ma a dosaggio ridotto, con conseguente minore incidenza di effetti collaterali e migliore controllo della sintomatologia.