Diabete di tipo 2: nuovi studi di fase III su empagliflozin mostrano la sicurezza e l’efficacia del farmaco in monosomministrazione, in associazione ad altre terapie, e in pazienti con insufficienza renale

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boehringer_lillyIngelheim, Germania e Indianapolis, US, giugno 2013 – Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company, in occasione della 73^ Edizione del Congresso dell’American Diabetes Association (ADA), hanno presentato i risultati di quattro studi di fase III che hanno messo in evidenza la sicurezza e l’efficacia di empagliflozin[*], con due differenti dosaggi (10 e 25 mg), in pazienti con diabete di tipo 2 e con un insufficiente controllo glicemico come monoterapia in pazienti naïve, in associazione a metformina o a metfomina più sulfanilurea, in associazione  all’insulina basale  e in pazienti con insufficienza renale.

Empagliflozin rientra in una nuova classe di molecole chiamate inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT 2), capaci di ridurre gli alti livelli di glucosio nel sangue, indipendentemente dall’azione dell’insulina, bloccando la ricaptazione del glucosio a livello renale, promuovendone così l’escrezione  con le urine. Questo meccanismo d’azione fa sì che si riducano i livelli di HbA1c (emoglobina glicata) e il peso corporeo, a prescindere dalla funzionalità delle cellule beta pancreatiche o dallo stato di insulino-resistenza.


Efficacia e sicurezza di empagliflozin in monoterapia in pazienti non precedentemente trattati

Lo studio di Fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, della durata di 24 settimane ha coinvolto 986 pazienti che non avevano ricevuto alcuna terapia antidiabetica per almeno 12 settimane prima dell’arruolamento, e ha dimostrato che il trattamento con empagliflozin  10 o 25 mg in monoterapia ha determinato una riduzione significativa dell’emoglobina glicata rispetto a placebo4.

Dopo 24 settimane il trattamento con empagliflozin 10 o 25 mg ha mostrato una riduzione dell’emoglobina glicata corretta per placebo rispettivamente dello 0,74% (p<0.001) e dello 0,85% (p<0.001) rispetto al basale4.

I risultati dello studio hanno, inoltre, evidenziato significativi miglioramenti della pressione arteriosa: riduzione  della pressione sistolica di 2,6 mmHg (p<0.05) con il dosaggio da 10 mg e di 3,4 mmHg (p<0.01) con il dosaggio da 25 mg; e del peso: diminuzione di 1,93 Kg (p<0.001) con il dosaggio da 10 mg e di 2,15 Kg (p<0.001) con il dosaggio da 25 mg, rispetto al gruppo con placebo4.

La frequenza di eventi avversi riportata è stata sovrapponibile tra i gruppi (54.9% e 60.5% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 61.1% con placebo). Gli eventi avversi più comuni sono stati: ipoglicemia (0.4% in ciascun gruppo di trattamento), infezioni delle vie urinarie (5.4% e 6.7% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 5.2% con placebo) e genitali (3.1% e 4.0% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 0 con placebo).

 

Efficacia e sicurezza di empagliflozin in associazione a metformina con e senza l’aggiunta di sulfanilurea

I risultati di due studi di Fase III, in doppio cieco, controllati rispetto a placebo, della durata di 24 settimane, che hanno coinvolto oltre 600 persone ciascuno, hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa dell’emoglobina glicata nei soggetti che hanno assunto empagliflozin (10 o 25 mg) in associazione a metformina, con e senza l’aggiunta di sulfanilurea.

Dopo 24 settimane di trattamento, empagliflozin (10 e 25 mg) più metformina ha mostrato una riduzione dell’emoglobina glicata rispettivamente dello 0,57% (p<0.001) e dello 0,64% (p<0.001) rispetto al gruppo di controllo2.

Un’ulteriore analisi ha evidenziato, inoltre, una riduzione della pressione sistolica di 4,5 mmHg (p<0.001) con empagliflozin 10 mg e di 5,2 mmHg (p<0.001) con il dosaggio 25 mg, rispetto a placebo2.

Empagliflozin 10 mg e 25 mg ha anche determinato una riduzione significativa di peso rispetto alla sola metformina:-1.63 kg (p<0.001) e -2.01 kg (p<0.001).

Per quanto riguarda il trial che ha preso in considerazione il trattamento con empagliflozin (10 e 25 mg) in associazione a metformina più sulfanilurea, i risultati hanno dimostrato che in 24 settimane si è verificata una riduzione dell’emoglobina glicata corretta per placebo rispettivamente dello 0,64% (p<0.001) e dello 0,59% (p<0.001) rispetto al braccio di confronto.

Una perdita di peso superiore al 5% è stata raggiunta dal 27,6% dei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg e dal 23,6% di quelli che hanno assunto il dosaggio 25 mg (p<0.001; 1,75 kg e 1,99 kg) in aggiunta a metformina più sulfanilurea, rispetto al 5,8% del braccio di confronto3.

Efficacia e sicurezza di empagliflozin in associazione con insulina basale

Lo studio clinico di Fase III della durata di 78 settimane, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, ha coinvolto 494 pazienti. I risultati hanno dimostrato che empagliflozin (10 o 25 mg) in associazione all’insulina basale ha determinato riduzioni statisticamente significative di emoglobina glicata (HbA1c) rispetto al confronto, sia al momento della valutazione dell’endpoint primario alla settimana 18, che alla settimana 781.

Dopo 18 settimane il trattamento con empagliflozin  10 mg e 25 mg, in associazione alla terapia di background con insulina, ha evidenziato una riduzione dell’emoglobina glicata rispetto al confronto rispettivamente dello 0,56% (p<0.001) e dello 0,70% (p<0.001). Alla settimana 78, invece, la riduzione di HbA1c è stata rispettivamente dello 0.46% e dello 0.62% (p<0.001) 1.

La frequenza di eventi avversi riportata è stata sovrapponibile tra i gruppi (84.6% e 87.1% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 87.1% nel confronto). Gli eventi avversi più comuni sono stati: ipoglicemia (19.5% e 28.4% con empagliflozin 10 mg e 25mg e 20.6% nel confronto), infezioni delle vie urinarie (14.8% e 11.6% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 8.8% nel confronto) e genitali (7.7% e 5.2% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 1.8% nel confronto).

I risultati osservati in questo studio sono stati molto incoraggianti sia per quanto riguarda l’azione primaria di empagliflozin sulla riduzione dell’emoglobina glicata, ma anche per gli effetti positivi sul calo ponderale (riduzione di 2 kg  con empagliflozin e aumento di 0.7 kg nel braccio di  confronto, p<0.001).

 

 

Efficacia e sicurezza di empagliflozin in pazienti con insufficienza renale

L’ultimo studio presentato al Congresso, di 52 settimane, randomizzato, in doppio cieco, controllato a placebo ha coinvolto 664 pazienti con diabete di tipo 2 e una insufficienza renale da lieve a moderata, (velocità di filtrazione glomerulare da ≥ 60 a <90mL/min/1.73m2 e da ≥ 30 a <60mL/min/1.73 m2 )5.

I risultati hanno dimostrato che, alla settimana 24 definita per la valutazione dell’end point primario, il trattamento con empagliflozin in aggiunta alla terapia standard ha evidenziato una riduzione significativa di emoglobina glicata rispetto al braccio di confronto. Lo studio ha inoltre mostrato un significativo miglioramento della pressione arteriosa e una calo ponderale rispetto al gruppo di controllo.

Nello specifico, con il trattamento con empagliflozin 10 e  25 mg, in aggiunta alla terapia standard è stata evidenziata una riduzione dell’emoglobina glicata corretta per placebo rispettivamente dello 0,52% (p<0.001) e dello 0,68% (p<0.001) nei pazienti con insufficienza renale lieve; in quelli con un deterioramento moderato della funzionalità renale, che hanno assunto empagliflozin 25 mg, la riduzione della HbA1c corretta per placebo è stata dello 0,42% (p<0.001)5.

Dopo 52 settimane di trattamento la riduzione di emoglobina glicata rispetto al gruppo di confronto  è stata di 0.62% e 0.65% (p<0.001) con empagliflozin 10 e 25 mg in pazienti con insufficienza renale lieve e di 0.44% (p<0.001) con empagliflozin 25mg in pazienti con insufficienza renale moderata.

La frequenza di eventi avversi riportata è stata sovrapponibile tra i gruppi (79.6% e 75.4% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 72.7% nel confronto). Gli eventi avversi più comuni sono stati: ipoglicemia (23.5% e 22.1% con empagliflozin 10 mg e 25mg e 22.9% nel confronto), infezioni delle vie urinarie (10.2% e 9% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 8.2% nel confronto) e genitali (6.1% e 2.5% con empagliflozin 10 mg e 25 mg e 1.3% nel confronto).

Programma di Studi di Fase III su empagliflozin

Empagliflozin è attualmente in valutazione in un Programma di studi di fase III che prevede l’arruolamento di oltre 14.500 pazienti adulti con diabete di tipo 2. Questo programma comprende 10 studi internazionali, fra cui un ampio studio sugli esiti cardiovascolari.

Diabete

Si stima che 371 milioni di persone nel mondo soffrano di diabete di tipo 1 e 26. Il diabete di tipo 2 è il più diffuso, con una percentuale stimata del 90-95% di tutti i casi di diabete7. Il diabete è una malattia cronica che insorge quando l’organismo non è più in grado di produrre o utilizzare in maniera adeguata l’ormone insulina8.

L’alleanza Boehringer Ingelheim e Eli Lilly and Company     

A gennaio 2011 Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company hanno annunciato di aver formato un’alleanza  per l’area diabetologica che riguarda tre farmaci in via di sviluppo in alcune fra le principali classi farmacologiche. L’alleanza poggia sui punti di forza di due delle maggiori aziende farmaceutiche a livello mondiale, unendo la comprovata capacità d’innovazione che contraddistingue la ricerca di Boehringer Ingelheim, all’esperienza e al ruolo di protagonista in diabetologia che riveste Lilly da molti decenni. Con questa alleanza, le due aziende rinnovano l’impegno e la volontà di mettere a disposizione nuove soluzioni terapeutiche finalizzate alla cura e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti con diabete.

Boehringer Ingelheim

Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 140 affiliate e più di 46.000 collaboratori.

Sin dalla sua fondazione nel 1885, l’azienda, a proprietà familiare, si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina umana e della veterinaria. La responsabilità sociale è un elemento centrale della cultura di Boehringer Ingelheim. Coinvolgimento in progetti sociali, attenzione ai propri collaboratori e alle loro famiglie, pari opportunità per coloro che lavorano nell’azienda costituiscono le fondamenta di ogni attività. La collaborazione ed il rispetto reciproci, così come la tutela e la sostenibilità ambientale sono elementi intrinseci al modo di agire di Boehringer Ingelheim. Nel 2012, Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di circa 14,7 miliardi di euro investendo in Ricerca e Sviluppo, nel settore dei farmaci da prescrizione, il  22,5% del fatturato netto della sua maggiore divisione “Prescription Medicines”.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.boehringer-ingelheim.it

 

Eli Lilly and Company

Azienda  da sempre guidata dall’innovazione, Lilly sta sviluppando un portafoglio di prodotti farmaceutici grazie alle ricerche svolte nei laboratori in tutto il mondo e alla collaborazione con le più importanti organizzazioni scientifiche. Lilly ha sede a Indianapolis, Indiana (USA). Con farmaci e servizi di informazione Lilly dà risposte ad alcune delle esigenze mediche più urgenti a livello mondiale. E’ possibile trovare ulteriori informazioni su Lilly sul sito www.lilly.com.

 

Lilly Diabetologia

Da quando nel 1923 ha introdotto sul mercato la prima insulina commerciale al mondo, prosegue nel suo impegno per rispondere alle diverse necessità di coloro che soffrono di diabete, con attività di ricerca collaborazioni e servizi – farmaci, programmi di sostegno e molto altro – e migliorare la vita delle persone.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito  www.lillydiabetes.com.

 

BIBLIOGRAFIA

 

1                                Rosenstock J et al, Empagliflozin as Add-On to Basal Insulin for 78 Weeks Improves Glycemic Control with Weight Loss in Insulin-Treated Type 2 Diabetes (T2DM). Poster No: 1102-P. Presented at the American Diabetes Association® (ADA) 73rd Scientific Sessions. June 21-25, Chicago, IL.

2                                Häring H et al, Empagliflozin as Add-On to Metformin for 24 Weeks Improves Glycemic Control in Patients with Type 2 diabetes (T2DM). Poster No: 1092-P. Presented at the American Diabetes Association® (ADA) 73rd Scientific Sessions. June 21-25, Chicago, IL.

3                                Häring H et al, Empagliflozin as Add-On to Metformin Plus Sulfonylurea (SU) for 24 Weeks Improves Glycemic Control in Patients with Type 2 diabetes (T2DM). Poster No: 1082-P. Presented at the American Diabetes Association® (ADA) 73rd Scientific Sessions. June 21-25, Chicago, IL.

4                                Roden M et al, Empagliflozin Monotherapy Improves Glucose Control in Drug-Naïve Patients with Type 2 Diabetes (T2DM). Poster No: 1085-P. Presented at the American Diabetes Association® (ADA) 73rd Scientific Sessions. June 21-25, Chicago, IL.

5                                Barnett A et al, Empagliflozin in Patients with Type 2 Diabetes (T2DM) and Renal Impairment (RI). Poster No: 1196-P. Presented at the American Diabetes Association® (ADA) 73rd Scientific Sessions. June 21-25, Chicago, IL.

6                                International Diabetes Federation. Diabetes Atlas, 5th Edition: Fact Sheet. 2012.

7                                Centers for Disease Control and Prevention. National diabetes fact sheet: national estimates and general information on diabetes and pre-diabetes in the United States, 2011. Atlanta, GA: U.S. Department of Health and Human Services, Center for Disease Control and Prevention, 2011.

8                                International Diabetes Federation. Diabetes Atlas, 5th Edition: What is Diabetes? http://www.idf.org/diabetesatlas/5e/what-is-diabetes. Accessed on: 5 June 2013



[*] Empagliflozin è una molecola in fase di sviluppo. La sua sicurezza ed efficacia non sono ancora state stabilite.

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