Vaccino HPV in Calabria: grazie all’impegno della Regione aumenta di oltre il 7% la copertura vaccinale nelle ragazze del biennio ’97-’98

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logoOndaContinua la campagna di O.N.Da per la prevenzione del tumore della cervice uterina – che colpisce ogni anno in Italia 3.500 donne e registra 1.800 vittime – e delle altre malattie causate dal Papilloma Virus.

 

Catanzaro, 4 Giugno 2013 – Per recuperare le ragazze nate nel biennio 1997-1998, che non avevano effettuato la vaccinazione, la Regione, prima in Italia, ha attivato un call center sanitario che ha contattato le famiglie e ha inoltre promosso la formazione del personale nei Centri Vaccinali, nei Consultori e dei Pediatri di libera scelta. In Calabria la copertura vaccinale anti-HPV con una dose si attesta sul 74,3% per la coorte del 1997, al 72,8% per la coorte del 1998 e al 73,1% per quella del 1999. Percentuali inferiori di copertura si registrano per la seconda e la terza dose in tutte le coorti. L’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), impegnato da anni nell’azione di sensibilizzazione e informazione sul tema dell’HPV, ha organizzato a Catanzaro una conferenza stampa per fare il punto sulla vaccinazione gratuita anti-HPV in Calabria che, insieme al Pap Test, riduce significativamente il rischio di sviluppare il carcinoma al collo dell’utero.

“La Regione Calabria ha fornito un esempio assolutamente positivo di copertura vaccinale anti-HPV”, spiega Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna. “È la dimostrazione di come sia possibile comunicare con le famiglie in maniera proattiva, raggiungendo con successo obiettivi ambiziosi come quelli che hanno visto la copertura vaccinale delle coorti coinvolte nel progetto superare il 70%. In base ai dati di Epicentro con rilevazioni dell’ISS fatte nel dicembre 2011 e nel dicembre 2012, infatti, è stato rilevato come la copertura della corte delle nate nel 1997 (prima dose) è cresciuta del 7,4%, mentre la copertura della corte delle nate nel 1998 (prima dose) è stata incrementata ben dell’8,7%.

Come Osservatorio, nel complimentarci per l’attività svolta su questo fronte dalla Regione Calabria, ci auguriamo e auspichiamo che il modello calabrese venga preso di esempio dalle altre regioni per consentire il maggiore livello di copertura vaccinale possibile in tutta Italia. Sicuramente è necessario continuare a sensibilizzare le ragazze e i genitori sull’importanza della vaccinazione per arrivare all’obiettivo del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2012-2014, che prevede il raggiungimento di coperture vaccinali per le tre dosi pari a oltre il 70%, 80% e 95% nelle dodicenni, a partire rispettivamente dalle coorti di nascita 2001, 2002 e 2003”.

 

Giuseppe Scopelliti, Presidente della Regione Calabria, racconta come è nato il Progetto: “Abbiamo dato avvio in Calabria, da oltre un anno, a un’intensa campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alle giovanissime e alle loro famiglie, poiché eravamo consci della bassa percentuale di soggetti che si sottoponevano alla vaccinazione gratuita contro lo Human Papilloma  Virus.   La Regione,   quindi,   animata  dalla  volontà  di  perseguire  una  maggiore

 

valorizzazione delle strategie di prevenzione, ha attivato un call center e proceduto alla formazione mirata del personale sanitario e dei Pediatri nei Centri Vaccinali e nei Consultori, per promuovere un approccio diverso e più consapevole all’importanza della vaccinazione e del Pap-test che, di fatto, sono strumenti  importantissimi per prevenire il tumore alla cervice uterina che in Italia miete annualmente tantissime vittime. I risultati, a fronte di questa campagna, ci confortano sull’efficacia della nostra azione. L’incremento della copertura vaccinale in Calabria ci dice che abbiamo intrapreso la strada giusta ma non possiamo ritenere questi dati sufficienti. Proseguiremo con determinazione perché non venga meno l’attenzione su un tema tanto delicato e sul quale incidono soprattutto fattori culturali. Abbiamo a cuore la tutela della salute dei nostri cittadini e massimo è l’impegno che rivolgiamo nei confronti di una fascia di popolazione tanto vulnerabile e bisognosa di una strategia di comunicazione diretta, come quella delle adolescenti”.

La vaccinazione HPV – aggiunge Luigi Rubens Curia, Dirigente Area LEA, Assessorato Sanità della Regione Calabria – è stata introdotta nel 2008 al fine di contrastare l’infezione da essa causata. L’Accordo Stato – Regioni del 20.12.2007 ha approvato la ‘Strategia per l’offerta attiva del vaccino contro l’infezione da HPV in Italia’, stabilendo di avviare campagne vaccinali specifiche contro l’infezione da Human Papilloma Virus. Nel 2007 la Calabria ha attivato la vaccinazione gratuita con lettera d’invito da parte delle Aziende Sanitarie Provinciali per le ragazze dodicenni; lo stesso dicasi per le tredicenni che si dovessero presentare spontaneamente presso i Centri Vaccinali. La Regione ha inoltre approvato il Piano che prevede il recupero delle ragazze nate nel biennio 1997-1998 non ancora vaccinate. Grazie all’attivazione di un call center, alla formazione dei Centri Vaccinali, dei Consultori Familiari e dei Pediatri di libera scelta, è stato possibile implementare la copertura vaccinale delle ragazze nate nel suddetto biennio di oltre il 7%. Inoltre, le interviste effettuate dal call center hanno consentito di evidenziare alcune criticità. Questa analisi sta consentendo alla Regione di promuovere una serie di iniziative che coinvolgono i Pediatri, gli operatori dei Centri Vaccinali e dei Consultori Familiari, al fine di migliorare la comunicazione e l’informazione alle famiglie coinvolte”.

Sull’importanza della profilassi contro il Papilloma Virus in Italia si sofferma anche Carlo Maria Stigliano, Direttore U.O.C. Ginecologia Preventiva ASP Cosenza:È necessario un impegno di tutti, Istituzioni, associazioni scientifiche e professionali, medici, ONLUS, affinché migliori progressivamente la vaccinazione anti-HPV in Italia. Occorre un cambiamento culturale forte: questo è un vaccino non soltanto contro un’infezione a trasmissione sessuale, ma anche contro un cancro che da questa infezione deriva. È questo il messaggio che deve passare innanzitutto tra i medici: il cervicocarcinoma si può e si deve vincere; la vaccinazione è un formidabile strumento di prevenzione e un grande elemento di equità sociale, perché consente a tutte le ragazze di oggi di non ammalarsi di un tumore che potrebbe colpire le donne di domani”.

 “La vaccinazione anti-HPV rappresenta una conquista di salute per tutte le donne”, sottolinea Sandro Giuffrida, Direttore U.O.C. Sanità Pubblica, ASP Reggio Calabria. “La sua capacità di prevenire con una così elevata efficacia la comparsa del tumore del collo dell’utero ne fa uno strumento essenziale nella battaglia contro le neoplasie femminili. Questo non deve, però, far dimenticare l’esecuzione periodica del Pap-Test, che rimane l’intervento di prevenzione secondaria  del  tumore  della  cervice  uterina,  cui  devono  comunque  aderire tutte le donne, vaccinate e non. Con la differenza che, quando le dodicenni vaccinate nel 2007 si sottoporranno, nel 2020 e negli anni successivi, al Pap Test, non osserveremo più, o riscontreremo in misura estremamente ridotta, quei gravi quadri displasici, che attualmente costringono molte donne a tante sofferenze fisiche e psicologiche”.

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