Ictus in gravidanza: nuovo studio americano rileva casi in aumento
Quello che dovrebbe essere il momento piu’ bello della vita di una donna, talvolta puo’, invece, trasformarsi in un evento tragico. Secondo alcuni studi, i cambiamenti corporei che avvengono nel periodo della gravidanza possono rendere la donna piu’ predisposta all’ictus cerebrale. In base ai dati pubblicati su Stroke, il giornale ufficiale dell’American Heart Association, l’incidenza del fenomeno e’ di ”solo” 26 casi su 100.000, ma a preoccupare e’ il significativo incremento registrato negli ultimi 10 anni, con un aumento del 54%. Numeri che hanno allertato la comunita’ scientifica spingendo molti specialisti, in particolar modo americani, ad approfondire il rapporto tra ictus e gravidanza, suscitando la preoccupazione di molte future mamme e l’interesse generale per la questione. ”E’ inevitabile che nel periodo di gestazione il corpo di una donna subisca dei cambiamenti profondi a livello ormonale e fisiologico: ipervolemia (aumento del volume del sangue circolante), vasodilatazione e trombofilia – ha commentato Valerio Sarmati, specialista in riabilitazione neurocognitiva post ictus cerebrale – principalmente, questi episodi di verificano con soggetti che presentano specifici fattori di rischio, che possono essere accentuati dalla gravidanza, ma che in ogni caso andrebbero tenuti sotto controllo. Purtroppo e’ vero anche che esistono problemi specifici legati alla gestazione che possono aumentare il rischio di ictus: la preeclampsia, spesso asintomatica, e l’eclampsia (o tossiemia). La gestione dell’ictus in gravidanza e’ una questione estremamente complessa, poiche’ se e’ estremamente necessario intervenire con dei farmaci, c’e’ comunque da tenere conto dell’eventuale tossicita’ che gli stessi possono avere per il feto. E’ quindi necessario che, quando possibile, si prevenga l’insorgenza dei fattori di rischio stessi, cercando di evitare l’obesita’, il fumo e curando l’alimentazione, e per quei problemi su cui non si puo’ intervenire cambiando lo stile di vita e’ bene rivolgersi a un medico che potra’ tenere la situazione sempre sotto controllo”