Per la prima volta in Basilicata e nel meridione, impiantato l’unico sistema di neurostimolazione per la terapia del dolore, compatibile con la risonanza magnetica integrale
ALL’ IRCCS CROB DI RIONERO IN VULTURE IMPIANTATO, PER LA PRIMA VOLTA IN BASILICATA E NEL MERIDIONE, L’UNICO SISTEMA DI NEUROSTIMOLAZIONE PER LA TERAPIA DEL DOLORE, COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA INTEGRALE
Presso l’Unità Operativa di Terapia del dolore dell’IRCCS CROB, una paziente con insufficienza vertebrale postlaminectomia ha ricevuto il primo dispositivo di neurostimolazione impiantabile, totalmente compatibile con la Risonanza Magnetica.
Rionero in Vulture, Potenza – 17 luglio 2013 – E’ avvenuto nelle scorse settimane, presso l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (CROB), il primo impianto di un dispositivo di neurostimolazione midollare indicato per il trattamento del dolore cronico, compatibile con la Risonanza Magnetica (MRI). Si tratta del primo sistema impiantabile ad aver ricevuto all’inizio di quest’anno il marchio di Conformità Europea (CE) di compatibilità con la Risonanza Magnetica (MRI) integrale, in specifiche condizioni d’uso.
“La disponibilità di questo nuovo dispositivo offre un grosso vantaggio nel trattamento di alcune tipologie di pazienti con dolore cronico che ora potranno accedere senza alcun problema a tutti i vantaggi della Risonanza Magnetica – afferma Pasquale De Negri direttore dell’Unità Operativa di Terapia del Dolore Irccs Crob che prosegue – Sino a ieri, la Risonanza Magnetica, che, come tutti sanno, è diventata un esame standard sia per la diagnosi di numerose patologie che per il controllo nel tempo dell’evoluzione di patologie pregresse, era preclusa ai pazienti con neurostimolatori midollari e per effettuarla occorreva prima rimuovere chirurgicamente il dispositivo. Di conseguenza, numerosi pazienti che avrebbero potuto alleviare, in questi anni, il loro dolore cronico con la neurostimolazione, non hanno potuto essere sottoposti all’impianto se consapevoli di dover effettuare risonanze magnetiche.”
La paziente, sottoposta ad intervento per il posizionamento di uno stimolatore midollare (SureScan Medtronic©) completamente compatibile con la Risonanza Magnetica, è una donna di 49 anni, residente in Basilicata, ormai rientrata nella propria abitazione e ritornata alle normali attività quotidiane. La signora da circa 4 anni soffriva di dolore localizzato alla schiena e agli arti inferiori determinato da una grave instabilità vertebrale (definita in termini medici come “insufficienza vertebrale postlaminectomia”), conseguenza di un indaginoso intervento chirurgico effettuato sulla colonna vertebrale, cui la donna era stata sottoposta proprio per la sintomatologia dolorosa.
“La insufficienza vertebrale postlaminectomia – spiega De Negri – è una patologia dolorosa molto invalidante. Compare come conseguenza di interventi chirurgici alla colonna vertebrale che comportano il disallineamento delle singole vertebre e l’alterazione dei dischi intervertebrali, “ammortizzatori” esistenti tra le singole vertebre, i quali sono sottoposti a continue sollecitazioni durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane come camminare, fare le faccende di casa, fare sport e che, comunque, con l’età vanno incontro a fenomeni degenerativi.”
La neurostimolazione rappresenta un pilastro nella gestione del dolore cronico di natura neuropatica, e non solo, di origine vertebrale. Fino ad oggi i pazienti portatori di neurostimolatore midollare non hanno potuto sottoporsi alla Risonanza Magnetica perché, durante l’esecuzione dell’esame, la sicurezza del paziente e la funzionalità del neurostimolatore potevano essere compromesse per effetto delle onde elettromagnetiche coinvolte.
Il ricorso alla risonanza magnetica è notevolmente aumentato negli ultimi anni, grazie ai progressi della tecnologia che ne ha migliorato la precisione, l’efficacia e il comfort per il paziente e si stima che ogni anno vengano effettuate 60 milioni di procedure di risonanza magnetica nel mondo. Solo in Europa occidentale, nel 2010, ne sono state eseguite 29 milioni, numero che raddoppierà ogni cinque anni. Già solo questo dato rende idea del potenziale di applicazione di questi nuovi dispositivi compatibili con la Risonanza Magnetica.
Oggi la neurostimolazione midollare viene raccomandata nei pazienti con dolore cronico neuropatico da danno dei nervi periferici, da neuropatia diabetica, da insuccesso della chirurgia vertebrale, da nevralgia posterpetica, da lesioni parziali del midollo spinale, da sindrome dolorosa dell’arto fantasma, da lesioni del plesso brachiale, da dolore ischemico degli arti e da angina pectoris grave e da dolore delle sindromi regionali complesse.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale Irccs Crob dr. Pasquale Francesco Amendola per questo intervento che afferma l’importanza della “Rete regionale della terapia del dolore”, volontà della regione Basilicata per tutelare il diritto del cittadino ad accedere alla terapia e alla reale presa in carico. L’Irccs Crob è uno degli hub della Rete Regionale.