Agosto è il mese delle malattie infettive: viaggi importatori di virus esotici

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Tubercolosi, West Nile, Sindrome emolitico uremica, aviaria, dengue, meningite batterica ed encefalite. Sono le malattie infettive che hanno colpito nell’ultimo mese: poche decine di casi segnalati però a cadenza giornaliera dal sistema di sorveglianza delle Asl e dagli ospedali. “C’è un incremento negli ultimi anni, soprattutto ad agosto, di queste patologie legate a virus esotici, spesso importati da viaggi all’estero” avvertono gli infettivologi.virus_HIV

“Ormai il sistema di sorveglianza è talmente sensibile da intercettare epidemie che fino a 10 anni fa passavano inosservate. Così, in mesi caldi come luglio e agosto, abbiamo picchi epidemici che prima non venivano presi in considerazione. Ma anche il cambiamento climatico influisce senza dubbio sulla presenza di patogeni insoliti: vediamo in Europa patologie tropicali e africane rarissime fino a poco tempo fa”, spiega Emanuele Montomoli, epidemiologo dell’Università di Siena.

“Queste malattie sono legate anche alla recrudescenza di vettori come le zanzare tigre, mai avvistate in Italia fino agli anni ’90 e ora ospiti di giardini e terrazze”, osserva Gianni Rezza, responsabile del Dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

“La malattie infettive non vanno mai in vacanza – ricorda Rezza – e lo dimostrano i casi di dengue e West Nile, quest’ultima malattia impensabile solo dieci anni fa, che sono stati segnalati recentemente in alcune zone d’Italia: piccoli focolai, spesso veicolati da zanzare e zecche, a luglio e agosto trovano terreno fertile e contribuire all’impennata di pazienti in estate”.

“Mentre – suggerisce l’esperto dell’Iss – è da sottolineare come ancora nei mesi caldi si fermi l’influenza, che invece è presente tutto l’anno in Paesi dal clima più umido. E’ chiaro che alcune malattie infettive aumentano perché sono importate da chi viaggia in Paesi tropicali e porta con sè patogeni africani senza saperlo. Ma – conclude – il sistema di sorveglianza funziona bene e riesce ad intercettare questi casi prima che si diffondano”.

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