(Salute 24) Ipertiroidismo o ipotiroidismo: quanto male e sole fanno bene
Estate, una stagione complicata per chi soffre di disturbi della tiroide. Oltre sei milioni gli italiani interessati. Chi soffre d’ipotiroidismo – la tiroide “lavora” male e produce pochi ormoni – può, durante la stagione calda, trovare sollievo presso una località balneare. Al contrario, per chi è afflitto da ipertiroidismo, e quindi ha una ghiandola che genera troppi ormoni tiroidei, è preferibile una vacanza in montagna.
Op“Per un malato di ipotiroidismo il mare può essere un ottimo e prezioso alleato della salute”, afferma Silvia Misiti, Direttore della Fondazione IBSA per la Ricerca Scientifica che ha deciso di focalizzare l’attenzione sulle patologie della tiroide a cominciare dal primo convegno tenutosi a Stresa con un Forum sull’ipotiroidismo subclinico. “Sulle coste l’aria è solitamente meno inquinata e, anche grazie al così detto “aerosol marino”, contiene – continua Misiti – maggiori quantità di iodio. I raggi solari, il vento, la temperatura e l’umidità delle località balneari sono tutti elementi climatici che portano ottimi benefici a chi ha una tiroide che funziona troppo poco. Chi invece è affetto da ipertiroidismo è preferibile che trascorra una vacanza dove il clima è più mite e la presenza di iodio nell’aria minore. Per questo l’ideale è una località montana di quota modesta”.
E l’alimentazione? – L’Italia è uno dei Paesi più colpiti al mondo da disfunzioni tiroidee. Le zone più esposte sono il Lazio (soprattutto Frosinone e Latina), la Lombardia (con picchi nelle valli bergamasche) e il Piemonte, tutte località distanti dal mare e con un’atmosfera povera di iodio. “Un altro fattore di prevenzione e cura dell’ipotiroidismo è rappresentato dalla dieta che si può seguire in una località balneare. L’organismo per poter funzionare bene ha bisogno di circa 150-200 microgrammi di iodio al giorno, pari alla quantità che eliminiamo quotidianamente con le urine. L’apporto principale avviene attraverso l’assunzione di acqua, elementi addizionati con iodio (sale), e una dieta ricca cibi che lo contengono come frutti di mare, crostacei, alghe e pesce, preferibilmente quello azzurro. Anche la frutta e la verdura coltivate nelle zone costiere, presentano maggiori quantità di questo prezioso minerale rispetto a quelle provenienti dall’entroterra.
Un po’ di sport – Per un buon funzionamento della ghiandola tiroidea, non bisogna dimenticare l’importanza dell’attività fisica anche durante le vacanze – afferma la Misiti -. Basta fare una passeggiata o una corsetta di 20-30 minuti sulla spiaggia tutti i giorni per restare in forma e respirare un po’ di aria buona e ricca di iodio”.
Le patologie della tiroide presentano una maggiore incidenza tra la popolazione femminile. Possono avere ricadute sulla salute riproduttiva e causare infertilità, fallimento della fecondazione in vitro, o creare problemi durante la gravidanza. Nel corso della vita una donna ha il 20% di possibilità di sviluppare una di queste malattie. Tutti questi gravi disturbi sono sottovalutati dalla popolazione, nonostante siano in forte crescita in tutto il pianeta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, oltre un miliardo di persone ne è colpito e un neonato ogni 3 mila viene al mondo con una malattia tiroidea.