Una modifica al DNA regala 16 anni di vita
Lo studio è stato pubblicato su Cell Reports
Vivere fino a 95 anni grazie a una modifica genetica: secondo un gruppo di ricercatori statunitensi del National Institutes of Health in futuro sarà possibile allungare la vita media degli uomini inibendo il funzionamento di un gene, mTOR, coinvolto nel metabolismo e nell’equilibrio energetico dell’organismo. Lo studio, pubblicato su Cell Reports e condotto per ora sui topi, mette in evidenza che operando su questo specifico gene è possibile far vivere del 20% più a lungo gli animaletti: se fosse possibile replicare i risultati ottenuti sugli esseri umani si arriverebbe quindi a vivere, in media, 95 anni e non più 79, guadagnando ben 16 anni. I ricercatori hanno modificato geneticamente un gruppo di topi affinché producessero circa il 25% della normale quantità della proteina mTOR e ne hanno osservato comportamento e stato di salute paragonandoli a topi coetanei non geneticamente modificati. Hanno così osservato che la modifica del gene non influenza tutti i tessuti e tutti gli organi allo stesso modo: dagli esperimenti è infatti emerso che i topi modificati, mentre invecchiano meglio in senso generale, mostrano durante l’invecchiamento miglioramenti solo in alcuni organi e tessuti, come cervello e muscoli – ottenendo punteggi più elevati in prove legate a memoria, equilibrio e coordinamento – mentre le loro ossa, al contrario, invecchiano più velocemente e il loro sistema immunitario risulta più suscettibile alle infezioni in età avanzata.
Anche se la “ricetta” per allungare la vita non può essere considerata ancora a portata di mano, secondo gli studiosi questi risultati potrebbero già fornire un valido aiuto nella ricerca di cure valide contro quelle malattie legate all’invecchiamento e che hanno come organo-bersaglio il cervello, come l’Alzheimer, sempre più diffuse a livello mondiale.