Artroscopia per riparare la caviglia “del calciatore”
Nel mondo dello sport è chiamata ‘caviglia del calciatore’, ma anche chi non è professionista potrebbe soffrirne.
Oggi con la chirurgia ‘microinvasiva’ è possibile trattare questa condizione che spesso viene banalizzata, ma che dà origine a problemi posturali. “La microchirurgia della caviglia è una delle tecniche artroscopiche dove si sta avanzando di più”. Lo spiega Francesco Ljoi, direttore dell’Unità operativa di ortopedia e traumatologia presso l’azienda unità sanitaria di Forlì, a Milano in occasione della presentazione del XXI Congresso nazionale della Società italiana di artroscopia che si terrà a Pesaro dal 2 al 4 ottobre.
La Fifa ha monitorato tutti gli infortuni dei professionisti appartenenti sia ai club nazionali femminili che maschili, di tutte le fasce d’età, nelle competizioni mondiali avvenute tra il 1998 e il 2012, ed è emerso che “in un quinto degli infortuni avvenuti la caviglia era la parte del corpo ‘colpita’ – spiega Ljoi – Il dolore alla caviglia spesso viene banalizzato, ma crea grossi problemi, soprattutto più avanti con l’età – avverte lo specialista – perché influenza tutta la postura”.
“Dieci anni fa si conosceva solo la parte anteriore della caviglia, perché era difficile raggiungere quella posteriore a causa di vasi e nervi – sottolinea l’esperto – Ora la caviglia la vediamo a 360 gradi ed è possibile trattare quasi tutta la patologia correlata”.
A causare l’insieme di problematiche che colpiscono questa parte del corpo così delicata sono diverse condizioni, spesso presenti in chi gioca a pallone: calli ossei sulla tibia che si formano per i colpi presi, lassità dei legamenti per ripetuti traumi e lesioni alla cartilagine. Non bisogna dunque prendere sottogamba un dolore alle ‘basse’ articolazioni, e questo vale sia per lo sportivo che per il calciatore amatoriale, o per chi pratica attività che mettono a dura prova le caviglie.