Gonorrea e clamidia: infezioni legate a gravi complicazioni in gravidanza

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gonorrea

Le infezioni genitali contratte prima o durante la gravidanza aumentano il rischio di nascita prematura o morte neonatale, secondo un nuovo studio

Attenzione alle infezioni dell’apparato genitale come clamidia o gonorrea perché, se contratte sia prima che durante la gravidanza, aumentano in modo significativo il rischio di complicanze, tra cui la nascita prematura, l’aborto o la morte neonatale.

Sia la clamidia (o chlamydia) che la gonorrea (o scolo) sono malattie sessualmente trasmissibili, e possono essere causa di numerose e potenzialmente gravi conseguenze. In particolare, tutte e due le infezioni, sono spesso caratterizzate da un’assenza di sintomi, per cui può capitare di non sapere di esserne affetti. Ma, in questo caso, è bene scoprirlo per tempo perché dovendo pianificare una gravidanza esiste un rischio reale.

Ad avvisare del serio pericolo per la donna in gravidanza e il suo bambino è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Sexually Transmitted Infections. Condotto dai ricercatori della University of New South Wales, in Australia, ha visto il coinvolgimento di oltre 350mila donne che avevano partorito tra il 1999 e il 2008.

La ricerca, condotta dai dottori Bette Liu, Christine L. Roberts, Marilyn Clarke, Louisa Jorm, Jennifer Hunt e James Ward si è concentrata su se e quanto le infezioni causate dalla clamidia e la gonorrea e contratte sia prima che durante, avessero un impatto sulla gravidanza e il bambino.
L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che tra le 354.217 donne dello studio, 3.658 (circa l’1%) aveva avuto almeno un’infezione da clamidia prima del parto (quindi contratta durante la gravidanza), mentre ben l’81% di queste l’aveva contratta prima del concepimento.

Per quanto riguarda la gonorrea, questa era stata diagnosticata prima del parto soltanto a 196 donne (lo 0,6%), con la maggioranza delle diagnosi (poco meno dell’85%) fatte prima della data di concepimento stimata. I ricercatori hanno anche scoperto che circa la metà delle donne con diagnosi di gonorrea era anche stata precedentemente infettata dalla clamidia.

L’impatto delle infezioni sulla gravidanza e sul bambino si è mostrato con un 4% delle donne che hanno avuto un parto prematuro; il 12% ha avuto bambini sottopeso e lo 0,6% (2.234) bambini nati morti.
Sebbene a concorrere alle complicanze della gravidanza e del parto vi siano stati anche fattori quali l’età, il disagio sociale, il fumo e le condizioni di base come il diabete e la pressione alta, le complicanze imputate alle due infezioni erano ancora significativamente reali, con un rischio sempre elevato.

Nello specifico, in caso di infezione da clamidia, le donne non erano ad aumentato rischio di dare alla luce un bambino più piccolo rispetto all’età di gestazione, tuttavia avevano il 17% in più di probabilità di avere un parto prematuro non pianificato e il 40% in più di probabilità di avere un bambino nato morto.
A differenza, le donne che avevano avuto la gonorrea presentavano oltre due volte più probabilità di avere un parto prematuro non pianificato, ma anch’esse non erano ad aumentato rischio di dare alla luce un bambino più piccolo. Tuttavia, la scarsità di dati circa le infezioni da gonorrea non ha permesso ai ricercatori di valutare l’impatto dell’infezione sui bambini nati morti.

I risultati dello studio indicano dunque che le due infezioni aumentano in modo significativo il rischio di serie complicanze della gravidanza. I ricercatori avvertono tuttavia che i loro risultati non permettono di stabilire un rapporto di causa/effetto: le infezioni, secondo gli autori, possono essere semplicemente un marker per le donne ad alto rischio di complicazioni alla nascita.
«I nostri risultati suggeriscono che le infezioni sessualmente trasmissibili, in gravidanza e nel periodo preconcezionale, possono essere importanti nel predire gli esiti avversi ostetrici», concludono i ricercatori.

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