Sigarette elettroniche: sicuramente più valide dei cerotti alla nicotina

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Le sigarette elettroniche funzionano bene quanto i cerotti alla nicotina per smettere di fumare, e molto meglio per ridurre il consumo quotidiano di sigarette al tabacco.

Lo dimostra uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet”, il primo in assoluto a mettere a confronto i due metodi valutando gli effetti sulla salute in un ampio gruppo di soggetti – oltre 650 – nella vita reale. Ma il vero potenziale della e-sigaretta non sarebbe come aiuto per smettere, ma come prodotto meno dannoso per i fumatori in generale

Le sigarette elettroniche hanno un’efficacia paragonabile ai cerotti alla nicotina per smettere di fumare almeno sei mesi, secondo il primo studio mai effettuato a mettere a confronto i due metodi su un ampio gruppo di soggetti – 657 fumatori – pubblicato dalla prestigiosa rivista medica “The Lancet”. La ricerca sarà presentata al congresso annuale della European Respiratory Society (ERS) che si è aperto ieri a Barcellona.e-cig

Guidati da Chris Bullen, direttore del National Institute for Health Innovation dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, un gruppo di ricercatori ha selezionato 657 fumatori e fumatrici intenzionati a smettere, dividendoli in tre gruppi: 292 hanno ricevuto una fornitura di 13 settimane di e-sigarette con ricariche contenenti fino a 16 mg di nicotina per ml, altri 292 hanno ricevuto un’analoga fornitura di cerotti alla nicotina di un tipo di cui erano noti sicurezza ed efficacia, e i restanti 73 hanno ricevuto e-sigarette placebo, cioè con ricariche prive di nicotina. I due gruppi dotati di sigarette elettroniche ignoravano la quantità e/o la presenza di nicotina nelle ricariche ricevute.

Alla fine delle 13 settimane, e dopo altri tre mesi di follow up, i volontari sono stati sottoposti a test per stabilire se erano riusciti ad astenersi dalle sigarette:è così emerso che, al termine dei sei mesi complessivi dello studio, solo uno su venti circa (il 5,7 per cento) aveva smesso completamente.

In particolare, la percentuale di successi è risultata più alta nel gruppo delle e-sigarette (7,3 per cento), rispetto al 5,8 per cento del gruppo dei cerotti alla nicotina e al 4,1 per cento del gruppo delle e-sigarette placebo. Queste differenze, secondo i ricercatori, non sono statisticamente abbastanza significative da suggerire la prevalenza di un metodo, ma indicano senz’altro che le e-sigarette sono paragonabili ai cerotti alla nicotina per aiutare le persone a smettere per almeno sei mesi.

La sigaretta elettronica è risultata invece chiaramente più efficace da un altro punto di vista, vale a dire la riduzione del consumo di sigarette al tabacco. Tra  coloro che non erano riusciti smettere, oltre metà (57 per cento) dei partecipanti nel gruppo delle e-sigarette aveva almeno dimezzato il consumo giornaliero di sigarette tradizionali, a fronte di poco più dei due quinti (il 41per cento) del gruppo dei cerotti. Inoltre, in entrambi i gruppi che avevano ricevuto le e-sigarette, con o senza nicotina, un terzo dei partecipanti stava ancora usando i dispositivi dopo sei mesi, rispetto a meno di uno su dieci di quelli del gruppo dei cerotti.

Infine, alla domanda se avrebbero raccomandato il prodotto assegnato a un amico, circa 9 su 10 dei partecipanti ai due gruppi delle e-sigarette hanno risposto affermativamente, rispetto a poco più della metà (56 per cento) del gruppo dei cerotti.

Lo studio di Bullen e colleghi è anche il primo a valutare se vi siano effetti nocivi per la salute associati con l’utilizzo di e-sigarette in un ampio gruppo di persone, e in situazioni di vita reale anziché di laboratorio. Confrontando gli utlizzatori delle e-sigarette e quelli dei cerotti, i ricercatori non hanno trovato differenze nei tassi di occorrenza di eventi avversi. Questo suggerisce che l’e-sigarette sono paragonabili ai cerotti alla nicotina anche in termini di sicurezza, anche se gli autori avvertono che serviranno studi con un follow up molto più lungo per stabilire la sicurezza a lungo termine dell’uso delle e-sigarette.

“Si tratta di uno studio pionieristico che ha generato nuove e utili informazioni” scrive sempre su “The Lancet” in un commento Peter Hajek, direttore della Tobacco Dependence Research Unit presso il Wolfson Institute of Preventive Medicine alla Queen Mary University di Londra. “Il messaggio chiave è che le e-sigarette sono almeno altrettanto efficaci dei cerotti alla nicotina. Inoltre, sono più attraenti dei cerotti per molti fumatori, e in molti paesi è possibile ottenerle senza le restrizioni di tipo farmaceutico che valgono per le terapie sostitutive o il coinvolgimento costoso degli operatori sanitari. Questi vantaggi suggeriscono che le e-sigarette potrebbero aumentare i tassi di abbandono del fumo, e ridurre i costi per chi smette e per i servizi sanitari”.

Ma c’è ben altro secondo Hajek, che così prosegue: “Il principale potenziale ancora non sfruttato delle e-sigarette potrebbe non essere come ausilio per quella minoranza di fumatori che intendono smettere, ma piuttosto come prodotto di consumo più sicuro per i fumatori in generale.” La loro diffusione, scrive l’esperto, potrebbe quindi portare un giorno alla scomparsa dei prodotti a base di tabacco combustibile e alla fine dell’epidemia di malattie e morti legate al fumo.

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