Vitamina D: non solo dal sole, ma anche mangiare funghi potrebbe elevare livelli della preziosa vitamina

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Un nuovo studio mostra come mangiare funghi possa far aumentare i livelli di vitamina D nel corpo: un’alternativa sana e gustosa alla minore esposizione alla luce solare, la migliore fonte di questa preziosa vitamina

Vacanze finite, finiti anche i bagni di Sole. E la strada prosegue dritta dritta verso la stagione autunnale che, oltre a giornate di luce più brevi, porta anche con sé i preziosi doni del sottobosco: i funghi.
Prelibati “frutti” autunnali, i funghi pare non siano solo buoni da mangiare ma facciano anche bene rimediando alla minore esposizione alla luce solare per ricavarne la preziosa vitamina D. Secondo un nuovo studio, infatti, bastano 3 o 4 funghi al giorno – anche del tipo Champignon – per ottenere la quantità giornaliera raccomandata di vitamina D.

La vitamina D, lo ricordiamo, è essenziale per molti processi vitali dell’organismo, oltre a proteggere da patologie quali l’osteoporosi, dato che sottende alla formazione ossea. Ma questa vitamina è anche importante per i muscoli: una sua carenza infatti può far insorgere debolezza muscolare, dolori eccetera.
Sono diversi poi gli studi che hanno suggerito una correlazione tra una carenza di vitamina D e la pressione alta, o ipertensione (vedi l’articolo).

Ma torniamo ai funghi.
Il nuovo studio che promuove i miceti a fonte elettiva di vitamina D è stato condotto dai ricercatori australiani della Sydney Medical School, coordinati dalla prof.ssa Rebecca Mason, i quali hanno spiegato come proprio i funghi abbiano bisogno dell’esposizione alla luce solare per la produzione fotochimica che promuove la produzione (o sintetizzazione) di vitamina D – così come avviene per noi esseri umani.

Lo studio si è concentrato sui funghi del tipo Champignon, un tipo di funghi piuttosto comune ed economico. Affinché entrino pertanto in azione, arricchendosi di vitamina D, questi funghi dovrebbero essere esposti prima del consumo a un paio d’ore di luce solare estiva o qualche tempo in più d’inverno, suggerisce la prof.ssa Mason. Basta metterli, ancora crudi, su un piatto e lasciare che assorbano la luce solare; poi si lasceranno ancora un po’ all’ombra per permettere alla reazione chimica di completarsi.

Sempre secondo la prof.ssa Mason, per le persone attive bastano tre o quattro funghi al giorno, mentre per le persone più sedentarie la dose dovrebbe aumentare di un po’ per permettere di assorbire più vitamina D che si renda necessaria in questi casi.
Insomma, la stagione dei funghi è alle porte, non dimentichiamoci allora di portare in tavola queste prelibatezze di natura e fare il pieno anche di vitamina D.

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