Tumori: la ricerca contro quelli ginecologici si rende disponibile con un click

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tessuto ovarico (in alto a sinistra)

I progressi della ricerca contro i tumori ginecologici sono ‘a portata di clic’ grazie a un nuovo sito realizzato dall’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e dalla Fondazione Mattioli. Il portale (www.fondazionemattioli.it) sarà presentato martedì 29 ottobre nel capoluogo lombardo, alle 17 al Circolo filologico di Clerici 10.

“Nel sito – spiega la presidente della Fondazione, Paola Mosconi, che guida anche il Laboratorio per il cittadino in sanità del ‘Mario Negri’ – verranno presentati in modo semplice e divulgativo i metodi usati sia nella ricerca preclinica – dalle cellule staminali all’angiogenesi, alla genomica – sia nella ricerca clinica con studi multicentrici.

La ricerca scientifica, benché complessa, non deve spaventare”, sottolinea l’esperta. “Al contrario, è importante che i cittadini la conoscano sempre più per capire meglio l’evoluzione dei risultati ottenuti”. Concorda Maurizio D’Incalci, capo del Dipartimento di oncologia del Mario Negri: “Questo convegno – dice – è una occasione importante per avvicinare cittadini e pazienti alla ricerca, farne capire la complessità e la necessità che rigorose metodologie di ricerca vengano sviluppate per arrivare, ad esempio, a migliorare il trattamento del tumore dell’ovaio”.

tessuto ovarico (in alto a sinistra)
tessuto ovarico (in alto a sinistra)

La Fondazione ‘Nerina e Mario Mattioli’ Onlus, attiva dal 1995, in stretta collaborazione con il Dipartimento di oncologia dell’Istituto diretto da Silvio Garattini si propone di facilitare il dialogo fra ricerca preclinica e clinica, in particolare nell’ambito dei tumori ginecologici.

In Italia – ricorda una nota – si registrano ogni anno circa 17 nuovi casi di cancro all’ovaio su 100.000 donne. Purtroppo nel 60-70% dei casi la malattia si diagnostica quando è in fase avanzata, ormai diffusa ai tessuti circostanti. I tumori dell’ovaio rappresentano il sesto tipo di cancro più comune nelle donne europee, nonché la prima causa di morte per tumore nella sfera genitale femminile.

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