Epatite C: adesso si rischia il default, e le cure salvavita a rischio.
I ritardi nei pagamenti e l’esposizione debitoria accumulata da alcune Asl e Aziende ospedaliere sull’orlo del default possono causare l’interruzione dell’erogazione di terapie salvavita come quelle per l’epatite C.Il primo squillo d’allarme arriva dalla Puglia: tutto e’ partito dalla segnalazione di due pazienti con epatite C in cura presso la Gastroenterologia dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, che nei giorni scorsi si sono rivolti all’Associazione EpaC Onlus riferendo di aver incontrato problemi nel poter continuare ad assumere boceprevir, un farmaco innovativo per il trattamento della patologia. – Uno dei due pazienti con malattia molto grave, la cirrosi epatica, aveva gia’ interrotto la terapia da alcuni giorni, perche’ la farmacia ospedaliera della Casa Sollievo era sprovvista del farmaco, nonostante la terapia debba essere portata a termine perche’ abbia completo successo, cioe’ la guarigione definitiva. Una guarigione che per questo paziente sembrava a portata di mano visto che gia’ da diverse settimane gli esami non rilevavano tracce del virus nel sangue. Il secondo paziente aveva invece denunciato di essere stato avvertito che entro pochi giorni sarebbe cessata anche per lui l’erogazione del farmaco. L’Associazione EpaC, attivatasi immediatamente, ha scoperto che almeno altri 5-6 pazienti si trovavano nella stessa condizione e rischiavano quindi di vedersi negata l’erogazione del farmaco nel giro di pochi giorni. L’azienda produttrice del farmaco, Msd Italia, interpellata da EpaC ha riferito che all’origine del problema vi e’ la pesantissima esposizione debitoria dell’ospedale e di aver deciso per tale motivo di provvedere alla fornitura solo dietro pagamento anticipato. Non avendo la Casa Sollievo dato seguito a questo tipo di modalita’, la fornitura e’ stata sospesa.
La vicenda e’ adesso in via di risoluzione grazie all’intervento di EpaC Onlus e della stessa Msd che ne ha raccolto l’appello. A seguito della segnalazione, l’azienda ha deciso di procedere a una consegna tassativa espressa per fare in modo che i pazienti in cura presso il Centro non debbano rimanere senza terapia. Ma l’allarme resta perche’ si tratta di una misura eccezionale determinata dall’emergenza che si era creata e che non puo’ essere considerata risolutiva.