Farmaci comuni gastrointestinali possono recare problemi neurologici
L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) raccomanda modifiche sull’uso di farmaci contenenti il principio attivo metoclopramide che possono avere effetti collaterali cerebrali e neurologici come spasmi muscolari, tic nervosi, disturbi del movimento e contrazioni. Ecco i medicinali da prendere con attenzione.
In un comunicato di qualche mese fa, l’Ema (l’Agenzia Europea dei Medicinali) metteva sull’avviso dall’assunzione dei farmaci gastrointestinali contenenti il principio attivo denominato “metoclopramide”. I farmaci di questa categoria si utilizzano per i problemi digestivi come nausea, vomito da varie cause (anche mediche come i trattamenti chemioterapici) e problemi di motilità intestinale.
Tra i vari farmaci che comprendono questo principio attivo vi sono quelli da banco come Geffer, Isaprandil, Delipramil e il Digestivo S. Pellegrino; e quelli acquistabili solo su ricetta medica come Plasil, Migpriv e Randum.
Secondo quanto appurato dallo studio revisionale, i principali rischi a cui si va incontro con l’assunzione di questo genere di farmaci sono soprattutto neurologici, con la possibile comparsa di “disturbi extrapiramidali a breve termine, un gruppo di disturbi del movimento involontari che possono includere spasmi muscolari (che spesso coinvolgono testa e del collo), e la discinesia tardiva (movimenti involontari quali smorfie e contrazioni). Il rischio a breve termine di effetti neurologici acuti è maggiore nei bambini, anche se la discinesia tardiva è stata segnalata più spesso negli anziani, e il rischio aumenta a dosi elevate o con il trattamento a lungo termine. Le prove indicano che tali rischi erano superiori ai benefici del metoclopramide in condizioni che richiedono un trattamento a lungo termine. Ci sono stati anche casi molto rari di gravi effetti sul cuore e la circolazione, in particolare dopo l’iniezione”, così come riportato nel documento Ema.
A motivo di ciò, l’Ema ha pubblicato alcune raccomandazioni circa l’uso di questi farmaci. Per esempio, non assumerli per più di 5 giorni. Tenete presente che i rischi sono maggiori con dosaggi di principio attivo elevati – che variano da farmaco a farmaco – e lunghi trattamenti.
Questo genere di farmaci non deve mai essere usato nei bambini al di sotto l’anno di età. Per i bambini di 1 anno e più devono obbligatoriamente essere prescritti dal medico e vanno considerati un trattamento di seconda scelta, ovvero dopo che altri trattamenti sono stati considerati o provati.
Poiché molti di questi farmaci sono OTC, ossia acquistabili senza ricetta, questo non significa che siano privi degli effetti collaterali segnalati dall’Ema. E’ dunque necessario fare molta attenzione.
L’Ema, ritiene inoltre che le dosi massime consigliate in adulti e bambini dovrebbero essere limitate, e le formulazioni di resistenza più elevate ritirate dal mercato.
Ora le raccomandazioni CHMP (Committee for Medicinal Products for Human Use) sono state inviate alla Commissione Europea per l’adozione di una decisione giuridicamente vincolante in tutta l’Unione europea