Mal di testa, l’Italia allo specchio: le cause si chiamano crisi economica ma anche social network. A rischio vita sociale e familiare per lei, vita sessuale, sonno e lavoro, soprattutto per lui. Dagli italiani una richiesta: che il dolore passi il prima possibile.
· L’indagine Doxa Marketing Advice-Dompé disegna i contorni di un problema che riguarda almeno il 90 % degli italiani, sia donne che uomini, almeno per la forma più comune del mal di testa: la cefalea muscolo-tensiva. Manca però una conoscenza approfondita della patologia: ben il 39% del totale degli intervistati non conosce di quale mal di testa soffre (cefalea o emicrania?). Segno di uno scarso ricorso al medico per una corretta diagnosi.
· Poco sonno, ansia e preoccupazioni le principali cause degli attacchi, influenzati anche dall’attuale scenario economico.
· Si fa avanti un nuovo mal di testa: quello dei “sempre connessi”. Una persona su tre ritiene che il mal di testa sia diretta conseguenza dell’abuso di computer e smartphone, per “esserci” 24 ore su 24 su Facebook e simili.
· 1 italiano su 3 dichiara di rinunciare al sesso a causa del mal di testa, soprattutto gli uomini.
· La richiesta più pressante? Che il dolore passi presto. Tra le soluzioni, la formulazione orosolubile e a rapido assorbimento di ketoprofene sale di lisina, indicata nel trattamento del mal di testa, la cui forma più frequente è la cefalea muscolo-tensiva.
L’Aquila, 20 novembre 2013 – Tutti gli italiani soffrono di mal di testa almeno 1 volta all’anno ma 3 italiani su 4 devono farci i conti praticamente ogni mese. Una o due volte per il 46 per cento dei connazionali, a cui si aggiunge un 27 per cento per i quali il mal di testa è un compagno di viaggio che arriva ogni settimana.
È questo lo spaccato offerto dall’indagine Doxa Marketing Advice sul rapporto tra italiani e mal di testa realizzata per conto di Dompé, una delle principali aziende biofarmaceutiche italiane. Condotta su un campione rappresentativo della realtà nazionale, sfata molti luoghi comuni e soprattutto disegna il vissuto di questo disturbo nell’Italia del terzo millennio.
Il mal di testa è un fenomeno così invasivo che obbliga a molte rinunce oltre l’80% dei connazionali. Tra queste anche il sesso: 1 su 3, infatti, ha dato forfait all’intimità per colpa del mal di testa. Ma è solo la punta dell’iceberg. Quasi metà degli italiani, infatti, rinuncia alla propria vita di relazione (ad esempio, uscire con gli amici), 1 su 3 ha rinunciato ai propri hobby e passioni (sport, cinema e viaggi) e 2 su 10 hanno rinunciato ad andare al lavoro.
Perché arriva la crisi? Tra i fattori scatenanti, sotto accusa innanzitutto lo scarso riposo (soprattutto tra chi gestisce un’attività in proprio), l’ansia e lo stress (principalmente tra chi è senza lavoro), le preoccupazioni e le difficoltà economiche (in maggioranza tra le casalinghe) e gli eccessivi impegni quotidiani. Ma per più della metà degli italiani esiste anche il mal di testa da “prestazione”, quello che compare quando occorre dare il massimo, a scuola o sul lavoro. E per il 34 per cento degli italiani la causa dei dolori è da riferire anche al tempo passato davanti al computer, al lavoro o a casa. Persino dedicarsi al social network preferito può causare il mal di testa. Un italiano su tre ritiene infatti che il mal di testa possa essere figlio della costante connessione in rete per chattare, condividere e scambiare messaggi con amici e colleghi.
“La ricerca mette in evidenza come il mal di testa sia uno scomodo compagno di vita per tantissimi italiani e come soprattutto, dietro le cause indicate dagli intervistati, vi sia l’attuale situazione economica – sottolinea Massimo Sumberesi, Direttore Generale di Doxa Marketing Advice. – Lo scarso riposo generatore di mal di testa – soprattutto per gli imprenditori – può essere infatti letto anche come causa di una generale preoccupazione per l’andamento del proprio business. Anche il mal di testa dovuto ad ansia e stress, rilevato soprattutto nei disoccupati, può essere direttamente collegato alle difficoltà derivanti dall’aver perso il lavoro o di trovarne un altro. Peraltro un terzo degli italiani indica all’origine del proprio mal di testa proprio le preoccupazioni economiche: ad esempio le casalinghe, che si trovano a dover far quadrare il bilancio familiare”.
Molto spesso i connazionali non conoscono esattamente ciò di cui soffrono: quasi 4 italiani su 10 non sanno identificare il proprio mal di testa (cefalea o emicrania?). Inoltre la metà di chi dice di soffrire dell’uno o dell’altro disturbo non ha mai avuto una corretta diagnosi da parte di un medico. “Questo dato è sicuramente preoccupante, soprattutto se si pensa alle persone che accusano frequentemente cefalee – spiega Gennaro Bussone, Fondatore Centro Cefalee, IRCCS Istituto Neurologico C. Besta e Presidente Onorario ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) – Se per gli attacchi saltuari, tipici della cefalea muscolo-tensiva, si può infatti ricorrere all’automedicazione con gli analgesici, in caso di attacchi ricorrenti di mal di testa è fondamentale rivolgersi al medico per una corretta diagnosi e terapia”.
In cerca di rimedi: importante è che passi presto!
Fondamentale è che il dolore passi il prima possibile. Secondo l’indagine, infatti, per gli italiani oltre ad essere efficace, il rimedio farmacologico deve innanzitutto essere a rapida azione, non avere effetti collaterali e utilizzabile anche a stomaco vuoto. “In effetti per chi soffre di mal di testa avere una soluzione rapida, efficace e sicura rappresenta il primo obiettivo. Oggi abbiamo a disposizione una formulazione del ketoprofene, analgesico raccomandato dalle Linee Guida Europee per il trattamento della cefalea muscolo-tensiva, che risponde proprio a questi obiettivi. Dati clinici hanno evidenziato, infatti, la rapidità d’azione di questa formulazione orosolubile, il ketoprofene sale di lisina. Questo è dovuto anche alla particolare modalità di assorbimento da parte dell’organismo, che rende disponibile il principio attivo in pochi minuti, e che si associa ad un soddisfacente profilo di tollerabilità”, precisa Bussone.
C’è da dire, in ogni caso, che di fronte al dolore, gli italiani assumono comportamenti davvero bizzarri. In particolare si possono suddividere in 4 tipologie, che corrispondono ad altrettanti approcci. Ci sono gli “stoici”, che considerano il dolore una prova da superare stringendo i denti: sono soprattutto giovani e, strano a dirsi, fanno i conti con il mal di testa abbastanza spesso. Gli “indifferenti”, ovvero chi preferisce aspettare che il dolore passi, in particolare gli uomini adulti con livello di scolarizzazione medio basso. A “soffrire” delle crisi da social network sono soprattutto gli “ego-riferiti”, giovani tra i 35 e i 44 anni, che cercano l’immediata soluzione al dolore. Infine ci sono i “risoluti”, in maggioranza donne, che hanno scelto di informarsi e contrastare il problema, in particolar modo perché il mal di testa penalizza la loro qualità di vita. Spesso hanno l’analgesico a portata di mano.
L’impegno della ricerca Dompé
“Dompé è impegnata per rispondere alle esigenze degli italiani che affrontano la cefalea muscolo-tensiva; ciò rappresenta, nell’ambito dell’automedicazione responsabile, la dimostrazione più chiara del “modus operandi” del Gruppo, che punta sempre a trovare soluzioni innovative, in grado di rispondere ai bisogni di salute dei pazienti – spiega Eugenio Aringhieri, Amministratore Delegato Gruppo Dompé. L’innovazione è parte integrante del DNA di Dompé, sia nel campo dei farmaci per automedicazione sia, e in misura sempre crescente, nel settore dei farmaci etici. Attualmente siamo focalizzati nella Ricerca&Sviluppo di risposte a patologie rare spesso orfane di cura, grazie a trial clinici promossi a livello internazionale in “aree calde” della salute, quali l’oftalmologia, la diabetologia, i trapianti e l’oncologia”.
Bibliografia:
1) Panerai A, Lanata L., Ferrari M.P., Bagnasco M. A new ketoprofen lysine salt formulation: 40 mg orodispersible granules. Trends Med. 2012; 12(4):159-167.
2) Bendtsen L, Evers S, Linde M, Mitsikostas DD, Sandrini G and Schoenen J. EFNS guideline on the treatment of tension-type headache – Report of an EFNS task force. Eur J Neurol. 2010; 17(11):1318-25.
About Dompé
Dompé è una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie ad alto impatto sociale, spesso orfane di cura.
Con sede in Italia, Dompé ha il proprio quartier generale a Milano e concentra il proprio impegno in Ricerca in aree con bisogni terapeutici ancora insoddisfatti quali il diabete, i trapianti d’organo, l’oftalmologia e l’oncologia. Il polo industriale dell’Aquila (Abruzzo) ospita un impianto biotecnologico e sviluppa farmaci per la Primary Care destinati ai mercati internazionali.
Nel 2012, Dompé ha acquisito Anabasis, un’azienda biotech italiana che sviluppa farmaci innovativi a base di rhNGF (la cui scoperta ha valso il premio Nobel alla Professoressa Rita Levi Montalcini) per il trattamento di gravi patologie oculari attualmente prive di trattamenti efficaci.
Per maggiori informazioni: www.dompe.com