Noduli tiroidei: Nuova classificazione italiana citologica sulla base della pericolosità

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Stabilire una classificazione citologica dei noduli della tiroide unica e accettata in tutto il mondo per formulare una corretta diagnosi e individuare strategie terapeutiche appropriate e condivise per ogni tipo di lesione.

Questo l’obiettivo primario del 9* Corso Multidisciplinare di Patologia e Citologia Tiroidea, che si svolgera’ venerdi’ 22 e sabato 23 novembre a Roma, presso l’Aula Brasca del Policlinico Gemelli dell’Universita’ Cattolica. La classificazione delle lesioni tiroidee e’ uno strumento indispensabile per orientare la scelta tra un approccio terapeutico di tipo medico – cioe’ con terapia farmacologica e percio’ non invasiva- oppure di tipo chirurgico con l’asportazione della lesione.

La tiroide
La tiroide

Il Corso quest’anno presentera’ una nuova classificazione italiana delle lesioni tiroidee valida a livello mondiale che sara’ illustrata sabato 23 novembre da Francesco Nardi della Sapienza Universita’ di Roma, primo nome nel lavoro inviato al Journal of Endocrinological Investigation (JEI), insieme a tutti membri del Comitato italiano SIAPEC-AIT (Societa’ Italiana di Anatomia Patologica e Citologia diagnostica – Associazione Italiana della Tiroide) che hanno sottoscritto la nuova classificazione, con il contributo dei maggiori esperti internazionali di lesioni della tiroide: Virginia A. LiVolsi e Zubair Baloch, Universita’ di Pennsylvania, (Philadelphia, USA). La nuova classificazione italiana e’ nata dallo sforzo congiunto di anatomo-patologi ed endocrinologi, con il contributo di chirurghi e medici nucleari, con l’obiettivo di calibrare al meglio l’approccio terapeutico, ricorrendo all’intervento chirurgico solo in caso di lesioni con forte probabilita’ di malignita’ e trattando con terapia farmacologia e follow-up le restanti lesioni che rappresentano la stragrande maggioranza dei noduli tiroidei (circa il 90%). ”Sono solo tre le comunita’ scientifiche al mondo che hanno compiuto questo sforzo: quella del Regno unito, l’Italia e gli Stati Uniti”, spiega Guido Fadda, professore aggregato presso l’Istituto di Anatomia patologica dell’Universita’ Cattolica di Roma e coordinatore scientifico del corso. ”Nel 2007 avevamo presentato la classificazione italiana SIAPEC-IAP, pubblicata nel 2008 e inclusa nelle Linee Guida Italiane per la Gestione delle Lesioni Nodulari Tiroidee.

In quella classificazione si prevedevano 5 categorie diagnostiche, ognuna delle quali caratterizzata da una differente e appropriata terapia. Queste categorie, dette TIR, hanno una gradazione da 1 a 5 a seconda della gravita’ della lesione, da TIR 1 a TIR 5, dove la categoria TIR 5 raggruppa tutte le lesioni maligne, cioe’ tutti i tumori maligni della tiroide”. ”Da allora – continua Fadda – sulla base di un accurato monitoraggio, un comitato ad hoc composto da 5 citopatologi (appartenenti alla SIAPEC) e 5 endocrinologi, appartenenti alle due piu’ importanti societa’ endocrinologiche (la Societa’ Italiana di Endocrinologia e l’Associazione Medici Endocrinologi, entrambe appartenenti all’AIT) ha curato l’aggiornamento della classificazione del 2007, un lavoro che e’ stato appena terminato e inviato per la pubblicazione alla prestigiosa rivista internazionale Journal of Endocrinological Investigation (JEI). La multidisciplinarieta’ di questo sforzo, a garanzia del migliore approccio terapeutico, e’ l’elemento che distingue la classificazione italiana da quelle statunitense e britannica”.

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