Sigaretta elettronica: riabilitato l’uso “pubblico”, stop al divieto
Soppressa l’equiparazione ai prodotti del tabacco
Per la sigaretta elettronica non valgono i divieti per le sigarette. Con la conversione in legge del decreto Istruzione (dl 104/2013) passa, infatti, la nuova modifica alla legge Sirchia, l’articolo 51 della legge 3 del 2003 che sancì il divieto di fumo nei luoghi pubblici.
Il precedente decreto Iva e Lavoro aveva, infatti, introdotto di fatto l’equiparazione della sigaretta elettronica agli altri prodotti del tabacco: quindi stop a pubblicità e promozione e divieto di usarle nei luoghi pubblici, dai ristoranti al bus e gli uffici pubblici. Adesso, si torna al punto di partenza. Sindaci e amministratori che faranno?
Il contrordine – L’emendamento 4.25 presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan e approvato il 23 ottobre modifica del precedente decreto, contestato dai produttori soprattutto per l’introduzione di una super-tassa del 58,5% su e-cig e liquidi, “stralciando” la parte che riguarda il divieto di fumare. Non viene eliminato il divieto di utilizzare l’e-cig a scuola, adesso anche negli spazi di pertinenza degli istituti scolastici (cortili e giardini), e ovviamente la vendita ai minori di 18 anni decisa con un’ordinanza del ministero della Salute. “Ho recepito l’appello proveniente da una nuova filiera produttiva, per altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso e forse poco approfondito”, ha spiegato Galan.
Per Massimiliano Mancini, presidente di Anafe-Confindustria, che rappresenta i produttori di liquidi ed e-cig: “ La modifica della norma che estendeva la legge Sirchia e il divieto di pubblicità previsti per le sigarette tradizionali anche alle sigarette elettroniche era assolutamente doverosa, in quanto certi divieti assoluti erano unici in Europa e anche dannosi”. “L’equiparazione tra i due prodotti – aggiunge – non farebbe altro che spingere le persone verso le sigarette tradizionali, la cui differenza rispetto alla elettronica è nota a tutti, come lo sono le evidenze scientifiche e come ha ricordato anche il prof. Umberto Veronesi proprio questa settimana”.
Prevede invece il caos e soprattutto un ritorno al passato, a favore della fumo e a danno della salute dei cittadini, Giacomo Mangiaracina, esperto di tabagismo e presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione. “La sigaretta elettronica non è esente da contaminazione ambientale. Una nostra ricerca del 2010 ha dimostrato la riduzione del danno e dell’impatto ambientale della e-cig rispetto alla sigaretta tradizionale, ma ciò non vuol dire danno zero. Anche le e-cig contaminano l’ambiente con micropolveri e soprattutto con nicotina. Perché fare inalare nicotina a chi ti sta accanto?”, E nel frattempo la Consulta suggerisce ai cittadini di vigilare che i gestori di locali pubblici garantiscano la salubrità dell’aria che si respira.
“In caso contrario i clienti sappiano – dice la nota dell’Anp – che se un ristoratore non la dovesse garantire nel proprio locale, al pari degli alimenti, potranno rifiutarsi di pagare il conto”. “Una situazione al limite della schizofrenia!”. È il primo commento a caldo, alla notizia della libertà di svaporare ovunque di Girolamo Sirchia, che guidava il ministero della Salute quando fu stabilito il divieto di fumare nei luoghi chiusi.