Vaccino: tutto quello che bisogna sapere e miti da sfatare
Un esperto parla del vaccino antinfluenzale e dei miti da sfatare intorno a esso e all’influenza, per poter fare scelte consapevoli
E’ già da un po’ tempo di vaccinazioni contro l’influenza, tuttavia le polemiche dello scorso anno e spesso la scarsa informazione al riguardo possono “influenzare” le scelte circa la decisione se farsi vaccinare o meno.
A questo proposito, il dottor Daniel Hussar, Professore di Farmacia presso l’Università delle Scienze Remington a Philadelphia, ha deciso di fare un po’ di chiarezza e sfatare alcuni dei miti che ruotano intorno al vaccino per l’influenza.
Innanzitutto, come da calendario, il momento migliore per vaccinarsi è proprio l’autunno – spiega Hussar – poiché si ha il tempo necessario affinché l’organismo si costruisca l’immunità che deve poter durare per l’intera stagione invernale e parte di quella primaverile.
Vaccinarsi «quando l’influenza è arrivata, non è mai un momento opportuno», sottolinea il dottor Hussar.
«Mentre tutti dovrebbero vaccinarsi contro l’influenza di questa stagione – dichiara Hussar in una nota RUS – è particolarmente importante per i neonati, bambini, donne incinte e anziani perché sono più vulnerabili a sviluppare complicanze gravi, come la polmonite, se si prendono l’influenza».
A questo proposito è un recente studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che mette in evidenza come vaccinarsi contro l’influenza abbia ridotto il rischio di ospedalizzazione correlata del 71,4% per tutti gli adulti e del 76,8% per quelli oltre i 50 anni nel corso della stagione influenzale 2011-12.
Sempre il CDC stima che i decessi di persone associati all’influenza siano tra i 3.000 e 49.000 ogni anno.
Il prof. Hussar sostiene che non vi siano motivi per cui non ci si dovrebbe vaccinare. Per esempio, anche le donne in gravidanza sono al sicuro. La gravidanza non dovrebbe essere una limitazione al ricevere un vaccino antinfluenzale in quanto protegge la madre e il suo bambino per diversi mesi della sua vita.
Se poi proprio non si è riusciti a vaccinarsi in autunno, si può ancora ricorrere al vaccino entro dicembre o massimo gennaio, perché è ancora possibile riuscire a immunizzarsi.
I bambini sani hanno bisogno di protezione, fa notare Hussar, ricordando che, in base ai dati CDC, tra il 2004 e il 2012 le complicanze influenzali hanno ucciso 830 bambini negli Stati Uniti, molti dei quali erano in buona salute.
Un altro mito da sfatare, secondo Hussar, è che l’influenza può essere causata proprio dalla vaccinazione. Ma il vaccino contro l’influenza è composto da un virus inattivato, che non può trasmettere l’infezione, ribadisce l’esperto. Ciò significa che le persone che si ammalano dopo aver ricevuto una vaccinazione antinfluenzale è perché avevano già contratto il virus che era in incubazione, e si sarebbero ammalate comunque.
In definitiva, secondo l’esperto, non ci sono motivi per cui non si dovrebbe ricorrere alla vaccinazione, se questa può proteggere dai rischi correlati all’influenza – che sono spesso derivanti dalle complicazioni sempre in agguato.