Ictus: decimarne l’incidenza con 20 minuti di passeggiata quotidiana

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Alla normale attività di ogni giorno, se ci dedichiamo a 20 minuti di moderata passeggiata possiamo tagliare il rischio di eventi cardiovascolari di circa il 10 per cento.

Camminare fa bene. E anche soltanto 20 minuti al giorno possono tagliare in maniera significativa il rischio di eventi cardiovascolari.

Soltanto 20 miseri minuti al giorno in più dedicati a fare due passi; anzi 2.000 passi per l’esattezza. Passi che possono tagliare dell’8% il rischio di essere vittime di eventi cardiovascolari – che sono sempre e ancora la prima causa di morte nel mondo occidentale.

Una buona camminata fa sempre bene, e sono ormai numerosi gli studi che ne supportano l’evidenza. In particolare, ne possono beneficiare coloro che hanno problemi di glicemia: in questo caso, un precedente studio aveva suggerito che il momento migliore per tenere a bada la glicemia è il dopocena. Ma, come detto, è possibile beneficiare di una salutare camminata durante tutta la giornata, secondo le proprie disponibilità. Ma l’importante è trovare questi 20 minuti al giorno cui dedicarvisi.
Passeggiare moderato poi è una buona opzione per tutti coloro che hanno problemi di sovrappeso, gli anziani, chi ha una storia famigliare di diabete e, ovviamente, anche per tutti quelli che sono in salute.

Lo studio internazionale di coorte che attesta ancora una volta i benefici del camminare è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Leicester, coordinati dal dott. Thomas Yates.
Yates e colleghi hanno scritto su The Lancet che i loro risultati forniscono nuovi elementi di prova che cambiare livelli di attività fisica attraverso il semplice aumento del numero di passi compiuti ogni giorno è in grado di ridurre notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari.

Le conclusioni giungono dopo aver coinvolto 9.306 adulti provenienti da 40 diversi Paesi, tutti con un’alterazione della tolleranza al glucosio, o IGT (Impaired Glucose Tolerance) che è considerata un precursore del diabete. I partecipanti, che erano a rischio eventi cardiovascolari, sono stati seguiti per 6 anni, durante i quali si sono registrati 531 eventi cardiovascolari.
L’analisi dei fattori di rischio comparata con il praticare ulteriori 2.000 passi al giorno – che corrispondono a 20 minuti di moderata camminata giornaliera – hanno mostrato che vi era una proporzione inversa sul rischio cardiovascolare.

Al termine dello studio, i ricercatori concludono che «nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare con alterata tolleranza al glucosio, entrambi i livelli basali di attività deambulatoria giornaliera e il cambio attività deambulatoria mostrano un’associazione inversa classificata con il conseguente rischio di un evento cardiovascolare».
Camminare fa pertanto bene. Non dimentichiamolo quando non abbiamo voglia di muoverci.

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