Infarto: cellule staminali ed onde elettromagnetiche

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infarto

Potrebbe risiedere nelle staminali autologhe e nelle onde elettromagnetiche la speranza per una cura futura dell’infarto.

Un progetto di Cnr ed Ispesl, che ha tra i promotori la Clinica Salvator Mundi International Hospital, si occuperà infatti di verificare che le cellule staminali del miocardio prelevate in condizioni adeguate e sottoposte a un trattamento con un particolare tipo di campo elettromagnetico (grazie ad una tecnologia brevettata dai ricercatori italiani), possano essere reinoculate efficacemente e senza rischi in pazienti colpiti da infarto. Consentendo così una rigenerazione dei tessuti e una guarigione senza il rischio di rigetto o altri effetti collaterali.  La ricerca, presentata oggi a Roma, ha ricevuto un finanziamento di 1.102.000 euro dal Ministero della Salute: principal investigator e’ il professor Livio Giuliani (Inail-Ispesl), mentre curatrice della fase biologica e’ Antonella Lisi del Cnr. Tra i promotori anche il professor Luc Montagnier, insignito nel 2008 del premio Nobel per la Medicina. “Le onde elettromagnetiche a bassa intensità possono contribuire a risolvere e a prevenire numerose malattie perché permettono la diagnosi precoce da agenti infettivi che hanno un ruolo nelle patologie croniche come l’Alzheimer, il Parkinson, l’autismo, la sclerosi multipla – ha spiegato Montaigner – e’ uno spazio di ricerca nuovo, ma percorribile in tempi brevi. La differenziazione delle cellule attraverso una debole stimolazione elettromagnetica apre nuove possibilità alla medicina rigenerativa”. “La nostra partecipazione a questo progetto si spiega con la sua totale coerenza con il nostro piano di ricerca e sviluppo – ha sottolineato invece Michele Casciani, presidente della Clinica Salvator Mundi International Hospital -.

Partecipiamo con l’intento di fornire un contributo di carattere fortemente multidisciplinare, per accorciare il più possibile la distanza tra la ricerca e le sue applicazioni di mercato”.

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