Meditazione meglio delle cure farmacologiche per liberarsi dalle dipendenze
La meditazione sembra essere migliore della cure farmacologiche, per dire addio alle dipendenze
La meditazione offre numerosi vantaggi, perfino nei problemi di dipendenza. Foto: ©Photoxpress.com/Peter Baxter
L’essere umano è vittima della dipendenza. Nessuno ne è escluso. Siamo dipendenti dalla Tv, dal cellulare, dalle persone che amiamo… Se per esempio fino a poco tempo fa riuscivamo a sopravvivere senza possedere un qualsiasi gadget tecnologico, ora ci sembra di non riuscire a vivere se non ne possediamo uno e lo utilizziamo per molte ore al giorno.
Ovviamente tutte queste dipendenze sono ritenute “normali” perché fanno ormai un po’ parte del nostro modo di vivere. Ve ne sono, però, alcuni tipi che sono ancora considerate eccessive, ma soprattutto deleterie. Tra queste ricordiamo il semplice fumo di sigaretta, oppure la droga e l’alcolismo. Dipendenze che se protratte nel tempo possono portare anche a seri problemi di salute.
Secondo alcuni ricercatori dell’Università del Massachusetts, tuttavia, vi sono alcune terapie semplici che si possono adottare anche a livello casalingo e che sono persino più forti di quelle classiche – farmacologiche o psichiatriche. Gli scienziati, in particolare, hanno valutato l’estrema efficacia della meditazione abbinata a strategie di riabilitazione.
L’indagine è stata condotta uno scienziato informatico, Yariv Levy, insieme a uno studente dell’Università del Massachusetts e a Jerrold Meyer, un ricercatore di neuroscienze, Andrew Barto, un esperto di teoria matematica di apprendimento e pianificazione.
Secondo Levy è indispensabile comprendere appieno ciò che è stato appreso dagli studi condotti sia sugli animali che sull’uomo e approfondire ciò che innesca i meccanismi di dipendenza, al fine di provare nuovi approcci di trattamento. Tra questi, la meditazione è quella che è stata promossa a pieni voti.
«Le nostre conclusioni sono che un trattamento a base di tecniche di meditazione e simili può essere utile come complemento per aiutare le persone a uscire dalla dipendenza. Siamo in grado di offrirvi argomenti scientifici e matematici per tutto questo», conclude Levy.
Lo studio è pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychiatry.