Tumore al seno: risultati ottimi con chemioterapia accelerata
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e’ piu’ efficace se somministrata in tempi brevi.
Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e’ presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il piu’ importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e’ stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E’ la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe’ in pazienti gia’ operate, vengono ottenuti risultati cosi’ positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ e’ evidente, perche’ un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita’”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e’ stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti – con la terapia comunemente usata, cioe’ la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne’ quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero’ con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”.
Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e’ la piu’ frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’eta’ intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu’ anziana (?70 anni, 21%).