Virus H7N9 mutato: ora, resistente ai farmaci
Il ceppo cinese del virus dell’influenza aviaria H7N9 ha subito una mutazione che lo ha reso resistente ai comuni farmaci antivirali (come il Tamiflu) usati per contrastarlo.
A stabilirlo è una ricerca della Mount Sinai School of Medicine di New York, pubblicata su ‘Nature Communications’.
“Questa trasformazione – avvertono gli scienziati – non aumenta necessariamente la preoccupazione per una possibile pandemia. Ma – sottolineano – serve più accortezza nella prescrizione di antivirali come il Tamiflu nei casi di H7N9, che potrebbero aiutare a rendere il virus resistente anche ad altre molecole”. I ricercatori hanno analizzato un campione di H7N9 isolato da un paziente in Cina, per verificarne la resistenza ai farmaci e il grado di infettività.
Molti ceppi influenzali stagionali, infatti, diventano meno trasmissibili dopo essere diventati resistenti agli antivirali. Ma gli scienziati hanno scoperto che il ceppo dell’influenza aviaria cinese non funziona nello stesso modo: mantiene la sua capacità di trasmissibilità anche dopo che sviluppa l’immunità ai farmaci. Le autorità cinesi hanno registrato dall’inizio dell’anno oltre 130 casi di virus H7N9 e un vaccino contro questo ceppo di influenza non è ancora disponibile. Così l’unico scudo contro questo nemico rimangono i farmaci antivirali, utilizzati per controllare l’infezione.