Cancro: da un test del sangue potrà essere predetto quello della testa e del collo
Parte all’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Roma un progetto di ricerca finanziato da Airc e Fondazione Umberto Veronesi per scovare nel sangue dei biomarcatori diagnostici e prognostici di tumori di testa e collo, neoplasie sempre piu’ diffuse e legate a stili di vita inappropriati.
Gli scienziati cercheranno nel sangue delle molecole (piccoli RNA) che permettano di tracciare la carta d’identita’ della malattia per ciascun paziente e quindi un giorno di personalizzare le cure, semplificare la diagnosi, stabilire chi e’ a rischio di ammalarsi e valutare la prognosi di ciascun paziente, il tutto con un semplice prelievo di sangue. Il duplice finanziamento e’ stato conseguito dalla Professoressa Stefania Boccia dell’Istituto di Sanita’ Pubblica, Sezione di Igiene dell’Universita’ Cattolica di Roma, ed e’ pari a 270.000 euro per AIRC e 100.000 per la Fondazione Umberto Veronesi. Il progetto, della durata massima di tre anni, si chiama “MicroRNA (miRNA) profiles, lifestyle factors, and interaction in Head and Nexk Cancer (HNC) risk and prognosis” – profili plasmatici dei MicroRNA, stili di vita e interazioni, nel rischio di cancro di testa e collo e nella prognosi della malattia. Il progetto multicentrico nasce dalla collaborazione con la Dottoressa Gabriella Cadoni, il Professor Giovanni Almadori e il Professor Gaetano Paludetti dell`Istituto di Otorinolaringoiatria dell’Universita’ Cattolica-Policlinico A. Gemelli, fino a coinvolgere il Consorzio Internazionale per lo Studio dei Tumori della Testa e del Collo-INHANCE.
Il progetto e’ diviso in due aree. La prima, prettamente epidemiologica, valutera’ la relazione tra i fattori legati allo stile di vita e l’incidenza di recidive e la sopravvivenza in una popolazione di 14.000 casi con tumore testa-collo. La seconda valutera’, invece, il ruolo di piccole molecole, i microRNA, nel predire il rischio di sviluppare un tumore testa collo (diagnosi) e di dare indicazioni circa lo sviluppo della malattia (prognosi) in termini di aggressivita’, rischio di recidive, e di chance di sopravvivenza. “L’obiettivo dello studio – spiega la professoressa Boccia – e’ di identificare tra tutti i micro RNA presenti nel sangue, che rappresentano un campione biologico di facile reperimento, dei biomarcatori sia per la diagnosi precoce che per il follow up clinico dei pazienti affetti da questa patologia”. (AGI) .