Cefalea: abuso di antidolorifici anche tra i giovani
L’emicrania e’ la malattia neurologica genetica piu’ diffusa tra i piccoli. In Italia colpisce circa 10 bambini su 100. Il suo sintomo piu’ conosciuto, la cefalea o mal di testa, tipico anche di altre patologie, in eta’ pediatrica ha un’incidenza ancora piu’ alta: ne soffre oltre il 40% dei ragazzi.
E proprio tra gli adolescenti aumentano anche i casi di mal di testa cronici dovuti all’abuso di antidolorifici usati impropriamente come terapia. Lo segnala il Centro Cefalee dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ che segue ogni anno oltre 1500 pazienti, 750 dei quali in day hospital. ”In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare – sottolinea Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro – e’ rivolgersi al pediatra di famiglia per provare a capire se il mal di testa e’ espressione di emicrania (e’ cosi’ nel 60% dei casi), o sintomo di altre malattie come le infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali potenzialmente serie. Il secondo passo e’ contattare un Centro specializzato”. Presso il Centro Cefalee del Bambino Gesu’ i pazienti sono seguiti da diversi specialisti – dal neuro-pediatra allo psicologo esperto in cefalee – lungo l’intero percorso (diagnosi, terapia personalizzata, follow up) e vengono sottoposti a un esame clinico completo che consente di stabilire il tipo di mal di testa e da cosa e’ originato. Solo nel 20% dei casi si rendono necessari ulteriori accertamenti tramite esami strumentali. Il trattamento dell’emicrania e dei suoi sintomi (primo tra tutti il mal di testa, ma anche il vomito, la nausea, il fastidio per la luce, per i rumori o per gli odori) puo’ essere sia di tipo farmacologico che non farmacologico. Intanto aumentano i casi di abuso (piu’ di 15 dosi al mese) di antidolorifici tra gli adolescenti che soffrono di mal di testa cronico quotidiano. ”Questo trend in crescita – spiega Valeriani – e’ dovuto a un utilizzo improprio dell’antidolorifico come ‘cura’, favorito anche dalla tendenza delle famiglie all’autoprescrizione e all’autogestione dei farmaci”.
L’abuso di antidolorifici non solo porta alla cronicizzazione della cefalea, ma ha ricadute negative sulla vita dei ragazzi. Un mal di testa ripetuto giorno dopo giorno e’ invalidante e tra i piu’ giovani si puo’ tradurre nella perdita di molti giorni di scuola se non dell’intero anno scolastico. ”Sara’ il pediatra o il Centro Cefalee a cui ci si e’ rivolti a dare delle indicazioni precise sugli antidolorifici da usare – aggiunge Valeriani -. Se poi la frequenza degli attacchi emicranici diventa troppo elevata, esistono numerosi farmaci ‘curativi’ (non sono di per se’ antidolorifici) che, agendo sulle cause di questa malattia, possono migliorare la situazione”. Durante l’esame clinico effettuato dagli specialisti del Bambino Gesu’, e’ fondamentale l’analisi del fondo oculare per rilevare l’aumento della pressione intracranica, sentinella dell’eventuale presenza di patologie gravi come le encefalopatie o alcuni tipi di tumore. Ma anche la valutazione dello psicologo: la componente di tipo psicologico svolge, infatti, un ruolo significativo nella manifestazione delle cefalee e rappresenta un fattore potenzialmente aggravante per l’emicrania. Ne sono esempio i bambini emicranici che lamentano numerosi mal di testa durante il periodo scolastico e che migliorano durante le vacanze