Il più piccolo sistema di monitoraggio cardiaco iniettabile sottocutaneo

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medtronicDisponibile in Italia il più piccolo monitor cardiaco iniettabile sottocute:

per tre anni può comunicare da remoto i dati ECG del paziente al medico per diagnosticare correttamente l’aritmia e adottare la soluzione terapeutica più adatta

Milano, 14 Febbraio 2014 – E’ molto più piccolo di una pila alcalina ministilo ma è in grado di monitorare il cuore del paziente per tre anni. Si tratta del Reveal LINQ, il più piccolo monitor cardiaco impiantabile che, iniettato sottocute con una siringa, rivoluziona il monitoraggio cardiaco migliorando la diagnosi per alcune delle patologie più pericolose e difficili da riconoscere quali la sincope e la fibrillazione atriale.

I primi impianti in Italia di questo innovativo sistema, che ha da poco ottenuto l’autorizzazione CE alla commercializzazione in Europa, sono stati effettuati con successo presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino su due pazienti con sincope e sospetta fibrillazione atriale silente. “Con una speciale siringa abbiamo iniettato in pochi minuti il dispositivo appena sotto la pelle del paziente, nella parte pettorale sinistra, attraverso una piccola incisione inferiore a un centimetro.” spiega il Professor Fiorenzo Gaita, Direttore del reparto di Cardiologia Universitaria dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

 

Il sistema Reveal LINQ di Medtronic comprende anche il nuovo monitor esterno di telemedicina MyCareLink che, posizionato presso l’abitazione del paziente, trasmette i dati diagnostici direttamente all’ospedale, utilizzando la tecnologia cellulare per la telefonia mobile globale.

Tutta l’attività cardiaca del paziente sarà quindi registrata per i prossimi tre anni, proprio come una perfetta “micro spia” che, attraverso il sistema esterno di telemedicina, farà pervenire i dati diagnostici da casa in ospedale.” prosegue Gaita. “Il dispositivo, oltre a confermare con precisione la diagnosi di sospetta fibrillazione atriale, è di grande aiuto nel valutare l’efficacia della strategia terapeutica adottata, sia essa di tipo farmacologico o di tipo interventistico con l’ablazione transcatetere.”

 

Nella fibrillazione atriale, che rappresenta la più comune forma di aritmia con 610.000 pazienti affetti in Italia e oltre 50 mila nuovi casi diagnosticati ogni anno, le camere superiori ed inferiori del cuore non battono in modo sincrono. Un ritmo rapido e disorganizzato affligge l’abilità del cuore a svolgere le normali funzioni: gli atri si contraggono rapidamente e caoticamente, favorendo la formazione di coaguli di sangue, i ventricoli si riempiono con meno sangue e lavorano meno efficacemente determinando una perdita di funzionalità cardiaca. Il 70 per cento dei pazienti percepisce la fibrillazione atriale come un battito cardiaco veloce e irregolare, mentre nel 30 per cento dei casi la fibrillazione atriale induce sintomi sfumati o decorre in modo del tutto asintomatico. Aggiunge il Professor Gaita: “La fibrillazione atriale è la causa di un terzo degli ictus in tutto il mondo e i pazienti affetti presentano un rischio di ictus 5 volte maggiore nonché un aumento del rischio di scompenso cardiaco e di morte cardiaca improvvisa rispetto a chi non ne soffre. Un nostro studio, appena pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, dimostra che non solo la fibrillazione atriale è causa di ictus, ma che è anche responsabile di eventi ischemici cerebrali silenti, che causano una ridotta capacità cognitiva dei pazienti con fibrillazione atriale rispetto a quelli con ritmo sinusale”.

I primi episodi di fibrillazione atriale sono tipicamente di breve durata e si risolvono spontaneamente. Con la progressione della malattia, gli episodi aumentano di frequenza e perdurano per più tempo. Di conseguenza, la diagnosi di fibrillazione atriale molto spesso non viene effettuata nelle prime fasi della malattia, ma solo quando gli episodi presentano una durata almeno giornaliera e divengono documentabili con un semplice elettrocardiogramma. L’obiettivo da perseguire per ridurre il rischio di ictus e il progressivo affaticamento dell’organo cardiaco è quello di diagnosticare la fibrillazione atriale il più precocemente possibile. Per tale motivo, è stato inizialmente utilizzato il monitoraggio elettrocardiografico secondo Holter, capace di registrare il battito cardiaco per un’intera giornata. Il limite principale di questa tecnologia è però rappresentato dalla registrazione sporadica del battito cardiaco: sono effettivamente monitorate solo poche ore nell’arco di un intero anno e aumenta così il rischio di sottostimare la reale incidenza della patologia. L’avanzamento tecnologico degli ultimi anni ha permesso lo sviluppo di piccoli monitor impiantabili sottocute (Loop Recoder) che, registrando il battito cardiaco per tutti i giorni dell’anno, hanno risolto definitivamente tale problema.

La ricerca e lo sviluppo di Medtronic ha recentemente reso disponibile un innovativo sistema mininvasivo di piccolissime dimensioni e di efficacia superiore. Rispetto al monitor della generazione precedente, Reveal LINQ è più piccolo dell’87 per cento ed ha il 20 per cento di memoria in più. Il monitor viene iniettato sottocute in pochi minuti con estrema semplicità e blanda anestesia locale. Il paziente non subisce alcuna restrizione nelle proprie attività quotidiane con l’attività cardiaca registrata che mostra dati relativi alla vita reale. Il sistema non prevede e non richiede cavi o elettrodi per monitorare il ritmo cardiaco. Inoltre, da tempo, il monitor impiantabile rappresenta il gold standard per la diagnosi della sincope cardiaca perché monitorizza l’ECG in modo prolungato. Se l’episodio sincopale è indotto da un’alterazione del ritmo cardiaco, il dispositivo registra l’ECG al manifestarsi della patologia perché si attiva automaticamente proprio durante lo “svenimento” del paziente.

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