Al Gemelli un Centro per la cura avanzata dell’arresto cardiaco

0
Policlinico_gemelli

Policlinico_gemelliRoma, 26 marzo 2014 – Il “Gemelli Cardiac Arrest Center” (Centro per la cura avanzata dell’arresto cardiaco) è il primo ambizioso progetto promosso dalla nascente Onlus “Dona la Vita con il Cuore”,  presentata oggi a Roma presso la Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e sarà realizzato alPoliclinico Universitario A. Gemelli. La Onlus “Dona la Vita con il Cuore” (www.donalavitaconilcuore.org) è nata proprio con l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica applicata all’assistenza dei malati cardiopatici e di mettere a punto protocolli di prevenzione delle più gravi malattie cardiovascolari.

“La neonata Onlus e il Cardiac Arrest Center del Gemelli rappresentano uno sforzo sinergico – afferma il professor Massimo Massetti, Direttore della UOC di  Cardiochirurgia del Gemelli e presidente della Onlus “Dona la Vita con il Cuore” – per migliorare la prognosi e reinserire nel contesto sociale i pazienti colpiti da gravi malattie cardiovascolari, a oggi spesso considerati invalidi. Sono più di 50mila, infatti, i pazienti colpiti da arresto cardiaco ogni anno in Italia. Molti sono giovani, per esempio sportivi, adolescenti o adulti, che non accusavano alcun sintomo e non sapevano di soffrire di una malattia al cuore. Nonostante i progressi della medicina – aggiunge Massetti –  negli ultimi due decenni la prognosi di questi eventi cardiaci è rimasta critica, in termini di sopravvivenza e di conseguenze invalidanti”.

Sono queste le criticità che il nuovo “Gemelli Cardiac Arrest Center”, grazie alla stretta collaborazione fra le specialistiche coinvolte nella cura di questi pazienti, cercherà di affrontare e risolvere, con approcci e terapie innovative, all’interno dell’Area emergenza-urgenza  del Policlinico Gemelli.

 

La Onlus è nata infatti dall’impegno di esponenti di spicco della comunità scientifica e della società civile, che hanno deciso di sostenere l’eccellenza del Policlinico Gemelli, riconoscendosi nei valori solidaristici che ispirano l’ospedale universitario della Cattolica. Tra i soci fondatori di “Dona la vita con il Cuore”, assieme al professor Massetti, figurano Sua Eminenza il CardinaleGiovanni Lajolo, in qualità di presidente onorario, il professor Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, il dottor Maurizio Guizzardi, direttore del Policlinico A. Gemelli, il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, la dottoressa Anna Maria Tarantola, presidente della RAI, ricercatori della Facoltà di Medicina, p azienti in cura per malattie cardiovascolari e autorevoli esponenti del mondo delle professioni e dell’imprenditoria. La Onlus ha lo scopo di raccogliere risorse necessarie a promuovere e sostenere il progresso della medicina e della ricerca scientifica, ma anche di finanziare il settore dell’assistenza sociale e sanitaria, nel campo delle malattie cardiovascolari.

“Esistono purtroppo alcune patologie cardiache – spiega il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Gemelli – che mantengono una prognosi grave nonostante le cure appropriate: tra queste, l’infarto acuto complicato del muscolo cardiaco, la morte cardiaca improvvisa e la grave insufficienza cardiaca acuta e cronica. Possono colpire tutte le fasce di età, con o senza sintomi premonitori e, quando non letali, sono responsabili di gravi disabilità dei pazienti e grandi sofferenze per le loro famiglie: meno del 5% delle persone colpite da arresto cardiaco fuori da un ospedale ha la vita salva e senza handicap maggiori. Altrettanto grave è la prognosi di un infarto acuto del miocardio in cui il 40% del cuore risulti compromesso: solo un paziente su due riesce a sopravvivere in queste circostanze”.

 

La nuova Onlus punta a migliorare la cura dei pazienti vittime di gravi eventi cardiovascolari, e ha assunto come primo impegno la promozione, presso il Policlinico Gemelli, del “Cardiac Arrest Center”, che gestirà un percorso clinico-assistenziale specifico, con l’utilizzo di terapie complesse (come la Circolazione Extra-Corporea e l’Ipotermia Terapeutica). Questo approccio terapeutico nei pazienti con un’emergenza cardiovascolare permetterà una riduzione dei tempi d’intervento e l’aumento delle chance di successo, facendo leva su una più stretta collaborazione fra le specialistiche dell’ emergenza-urgenza e quelle dell’area Cardiovascolare e Neurologica del Policlinico Gemelli.

 

Oltre al programma d’assistenza ai malati, il “Gemelli Cardiac Arrest Center” curerà l’organizzazione di una formazione sul soccorso in emergenza al personale sanitario, ma anche a volontari e cittadini comuni. Questa offerta formativa spazierà dall’apprendimento dei cosiddetti “gesti semplici che salvano la vita”, come il massaggio cardiaco esterno, fino all’apprendimento di tecniche di rianimazione avanzata con l’utilizzo di tecnologie di supporto artificiale delle funzioni vitali.

 

Ultima attività del nuovo Centro, ma non meno importante, sarà“lo sviluppo della ricerca, clinica e di base, con la promozione di borse di studio a favore di giovani ricercatori – spiega il professor Giovanni Schiavoni, Cardiologo del Policlinico Gemelli e membro fondatore di ‘Dona la Vita con il Cuore’ –. Nell’ambito di questo impegno saranno anche intensificati i rapporti di collaborazione con altre istituzioni Universitarie e Ospedaliere, italiane ed estere, al fine di promuovere più strette collaborazioni per lo sviluppo di un network scientifico necessario al supporto dell’attività di assistenza ai pazienti. Il Policlinico Gemelli ha promosso questo progetto reclutando le migliori risorse della struttura – conclude il professor Schiavoni – e si farà così promotore di un’iniziativa d’eccellenz a, nel campo della terapia delle malattie cardiovascolari acute, simile a quelle già inaugurate con successo negli Stati Uniti, come il rinomato ‘Center of Resuscitation Science’ dell’Università della Pennsylvania”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *