Cellule staminali: “creata” cartilagine in laboratorio
Scienziati britannici hanno creato cartilagine umana a partire da cellule staminali del grasso addominale. L’obiettivo ora, spiegano, e’ quello di usare questa cartilagine prodotta in laboratorio per ottenere orecchie e naso da usare per i trapianti.
E aiutare cosi’ le persone che hanno subito incidenti o sono nati con una malattia, la microtia, che porta le orecchie a non svilupparsi completamente. I ricercatori del Great Ormond Street Hospital e dell’University College di Londra, fra cui anche una studiosa italiana, descrivono lo studio su ‘Nanomedicine: Nanotechnology, Biology and Medicine’. Attualmente i medici prelevano la cartilagine dal corpo del bambino con difetti del volto o delle orecchie, gli danno la forma di naso o padiglione auricolare e lo impiantano nel piccolo paziente. La nuova tecnica permettera’ di coltivare l’organo usando solo un piccolo campione del grasso del bimbo, da cui vengono estratte le staminali, riferisce il ‘Telegraph’. Ora, dopo aver ottenuto la cartilagine, gli scienziati metteranno una sorta di nano-impalcatura a forma di orecchio nel ‘brodo’ di staminali, in modo che queste possano prendere forma e struttura corrette, mentre diventano cartilagine. Il risultato verra’ poi impiantato.
Certo non aiutera’ a risolvere eventuali problemi di udito, ma il nuovo orecchio sara’ biologicamente simile a quello reale. “Si tratta di una prospettiva eccitante – commenta alla stampa britannica Neil Bulstrode, chirurgo plastico del Great Ormond Street Hospital e coautore dello studio – Se riusciamo a produrre un blocco di cartilagine usando staminali e ingegneria tissutale, questo potrebbe essere il Santo Graal per il nostro settore”. Ogni anno migliaia di bambini nascono con questa deformita’ congenita. Molti hanno un orecchio interno intatto, ma sperimentano una perdita di udito a causa della mancanza della struttura esterna.
Per loro questo studio potrebbe cambiare le cose, ma secondo i ricercatori il lavoro potrebbe avere riflessi anche per altri trapianti: potrebbe essere usato per ottenere ossa e altri tessuti umani, evitando il rischio di rigetto. L’italiana Patrizia Ferretti, responsabile della Developmental Biology all’Ucl, spiega sul ‘Daily Mail’ che “al momento prendiamo la cartilagine dalle costole” del bambino, “e questo significa una importante procedura chirurgica che crea un difetto permanente, dal momento che la cartilagine costale non ricresce. Con questa tecnica si potrebbero mettere le staminali sullo ‘stampo’ di un orecchio, o usare una stampante 3D per ottenere l’impalcatura a forma di orecchio che conterra’ le cellule trasformate poi in staminali”.