Contraccezione “in pillole” per il benessere della donna a tutte le età
Falsi miti e benefici del trattamento ormonale.
Per sfatare i falsi miti basta contare fino a dieci: la Società Italiana della Contraccezione (SIC) presenta un Decalogo che spiega con chiarezza alle donne perché la cosiddetta “pillola” non debba fare paura e, anzi, possa rappresentare un alleato di fiducia a ogni età. I contraccettivi orali infatti non sono solamente in grado di prevenire alcune gravi patologie, ma rappresentano anche un sostegno concreto al benessere e alla salute quotidiani. Un documento importante e l’occasione per la SIC di confermare e rafforzare il proprio impegno a fianco delle donne italiane e dei ginecologi in un’epoca storica di grandi incertezze non solo economiche, ma anche sociali e culturali.
Milano, 18 marzo 2014– Cancro. Aumento del peso. Calo del desiderio. Sono solamente alcuni dei timori – infondati – che le italiane nutrono quando si parla di contraccezione ormonale. La Società Italiana della Contraccezione (SIC), l’associazione scientifica da anni impegnata nel favorire e nel diffondere lo sviluppo della ricerca e dell’informazione sul delicato tema della contraccezione, ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Milano (Aula Magna del Museo di Storia Naturale) un Decalogo per sfatare i falsi miti legati alla pillola e favorire una corretta informazione. Allo stesso tempo ha colto l’occasione per illustrare i benefici dei contraccettivi orali.
Al centro, in particolare, i benefici extra contraccettivi della pillola e l’attività protettiva degli estro-progestinici nei confronti di alcuni tumori. “Si tratta di benefici ancora non del tutto conosciuti dalle nostre connazionali” ha spiegato la dottoressa Franca Fruzzetti, della Clinica Ostetrica e Ginecologica, Ospedale S. Chiara Università di Pisa nel corso della conferenza stampa. “È infatti ancora diffuso il credo opposto, ovvero che la pillola possa provocare il cancro” ha specificato la specialista “al contrario, studi clinici di grande rilevanza hanno dimostrato come gli estro-progestinici siano efficaci nel prevenire il tumore all’ovaio, il tumore all’endometrio e il tumore del colon retto”. La dottoressa Fruzzetti ha poi aggiunto: “Nel caso del carcinoma endometriale e di quello all’ovaio il rischio si riduce addirittura del 50% e l’effetto pr otettivo degli estro progestinici persiste per più di 20 anni dopo la sospensione e nel corso della post menopausa”. Ma la pillola è un’ alleata di grande rilievo anche nella vita di tutti i giorni. “Uno studio inglese condotto su oltre 300mila donne seguite per 39 anni” ha puntualizzato il professor Annibale Volpe, past president della SIC “ha dimostrato che la pillola non solo riduce la morbilità e mortalità per tumori, ma anche la mortalità in generale per qualunque causa”. Inoltre, nonostante invisa a molte donne, l’amenorrea provocata da alcuni contraccettivi orali” ha aggiunto il professor Volpe “provoca un beneficio in termini di anemia da carenza di ferro e un minor ricorso a interventi chirurgici, con un conseguente maggior benessere quotidiano per le donne. Da non dimenticare poi che la pillola è in grado di curare l’endometriosi, una patologia che co lpisce 1 donna su 10 (3 milioni in Italia) e potrebbe contribuire a prevenirla”. “Nel nostro Paese purtroppo permangono alcuni falsi miti di natura sociale e culturale che finora hanno limitato l’assunzione dei contraccettivi orali e dunque dei loro benefici” ha precisato poi il professor Volpe.
“In tal senso una corretta informazione è essenziale” ha fatto eco la dottoressa Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDa) “Sebbene infatti si sia progressivamente verificata una maggior apertura da parte delle donne al tema della contraccezione, accompagnata da un incremento dell’impiego della pillola, l’Italia è ancora tra i Paesi europei con il più basso tasso di utilizzo del farmaco anticoncezionale: il 16,2% vs il 21,4% della media europea”.
“In un’epoca storica difficile come quella in cui viviamo” ha dichiarato ancora il professor Volpe “obiettivo della nostra Società scientifica deve essere quello di promuovere una corretta informazione. Per questo la SIC intende oggi presentarsi come un’associazione che si rivolge non più solo ai ginecologi, ma anche e soprattutto all’universo femminile e ai loro compagni, giorno dopo giorno”. Ha poi sottolineato: “A tal fine declineremo i nostri strumenti di comunicazione: punteremo sui social network, un nuovo sito e opuscoli informativi chiari e fruibili da distribuire per esempio in farmacia”.
“Un passo decisivo per andare incontro alle esigenze delle donne e renderle davvero protagoniste della propria sessualità e del proprio benessere” ha convenuto Carlo Capo, B.U. Branded Director di Teva Italia. E ha concluso: “A loro dobbiamo offrire gli strumenti appropriati per poter scegliere, in concerto con lo specialista, il contraccettivo giusto. Il mercato ne offre infatti un’ampia gamma e non è sempre facile individuare il prodotto più adatto e appropriato”.
Dieci punti per sfatare i luoghi comuni
- “La pillola fa venire il cancro”: Falso. Importanti studi internazionali hanno anzi evidenziato come l’assunzione del contraccettivo orale protegga dal tumore dell’ovaio, dal tumore del corpo dell’utero e dal tumore del colon retto. In generale, la protezione è proporzionale alla lunghezza del periodo di assunzione: per più tempo si è fatto uso della pillola, maggiore è la riduzione del rischio.
- “La pillola provoca Tromboembolismo venoso (Tev)”. L’EMA e l’AIFA hanno recentemente confermato che la pillola aumenta il rischio di trombosi venosa, ma l’aumento del rischio è basso in termini numerici (circa 10 volte meno che in gravidanza) e dipende dalla dose e dal tipo di estrogeno presente nel composto e dal tipo di progestinico. Con le pillole che contengono estradiolo i dati di laboratorio dimostrano un rischio molto più basso, anche se mancano i dati epidemiologici. Oggi sappiamo che le complicazioni trombo emboliche sono dovute principalmente al dosaggio dell’estrogeno contenuto nella pillola e probabilmente alla sua struttura molecolare e in minor misura al tipo di progestinico. L’importante è trovare la pillola più indicata a meno di non essere predisposta, di avere una storia familiare di trombosi o di soffrire di malattie della coagulazione; in questi casi la pillola e anche gli alt ri contraccettivi ormonali non sono indicati (come indicato nel foglietto illustrativo di tutte le pillole).
- “La pillola toglie il desiderio sessuale”: Falso. Una scelta oculata del contraccettivo orale può favorire l’erotismo: alcune componenti della pillola riducono per esempio la secchezza vaginale. Inoltre una sessualità “libera”, scevra dalle preoccupazioni legate al rischio di una gravidanza indesiderata, può essere vissuta in maniera più soddisfacente e appagante.
- “La pillola non è adatta alle giovanissime”. Falso. La pillola, al contrario, è particolarmente indicata per le Teens: i contraccettivi orali per esempio sono efficaci nel ridurre lesioni infiammatorie e non infiammatorie dell’acne facciale. La pillola inoltre inibisce l’attività delle ovaie e ne riduce la produzione di ormoni androgeni. Di conseguenza limita perdita di capelli, seborrea, peluria indesiderata.
- “Non va bene prendere la pillola in pre-menopausa”. Falso. Come già accennato, La pillola contraccettiva protegge dal tumore dell’ovaioe per ogni 5 anni di utilizzo il rischio diminuisce del 20% e tale protezione si mantiene fino a 30 anni dalla sospensione Spesso il cancro alle ovaie – il cui picco di incidenza è intorno ai 60-65 anni d’età – viene diagnosticato tardivamente a causa della asintomaticità della fase iniziale: ecco perché la pillola costituisce un’importante opzione preventiva, soprattutto in fase di pre-menopausa.
- “A lungo andare la pillola può rendere meno fertili”. Falso. Quando si desidera una gravidanza, basta smettere di assumere il contraccettivo orale. Il ciclo mestruale tornerà ad avere le stesse caratteristiche “pre-trattamento”. La pillola non causa neppure eventuali malformazioni fetali, né può determinare un aumento degli aborti spontanei. Da evidenziare inoltre che i contraccettivi orali si sono dimostrati un’ottima arma per combattere l’endometriosi, patologia molto diffusa che può provocare infertilità.
- “La pillola può modificare il mio umore e peggiorarlo”. Falso. Recentemente, anzi, alcuni studi hanno evidenziato che i contraccettivi orali possono essere efficaci nel trattare la sindrome premestruale severa (che include ansia, irascibilità, depressione, difficoltà nelle relazioni interpersonali).
- “L’amenorrea provocata dalla pillola è pericolosa”. Falso. Durante il trattamento con la pillola estro-progestinica il rivestimento epiteliale dell’utero è generalmente più sottile rispetto a un normale ciclo ovulatorio. Di conseguenza la perdita mestruale risulta ridotta. La mestruazione, inoltre, può essere eliminata con l’utilizzo di efficaci regimi estesi di contraccezione ormonale. Sebbene a molte donne l’amenorrea non piaccia, è stato dimostrato che essa provoca un beneficio in termini di anemia da carenza di ferro e un minor ricorso a interventi chirurgici. La pillola è la terapia medica dell’endometriosi e potrebbe contribuire a prevenirla.
- “La pillola fa ingrassare”. Falso. Ormai esistono molti tipi di contraccettivi orali, anche naturali. La scelta del giusto contraccettivo, da concordare con il proprio ginecologo, permette di evitare la ritenzione idrica e dunque l’accumulo di grasso indesiderato.
- “Ho il ciclo mestruale irregolare: non posso prendere la pillola”: Falso. Uno degli effetti più noti e bene accettati dalle donne è proprio quello della regolarizzazione del ritmo mestruale “a orologio”. La maggior parte delle donne che assume la pillola sa con esattezza il giorno nel quale si verificherà il suo flusso mestruale.
Società Italiana della Contraccezione
La Società Italiana della Contraccezione (SIC) è una associazione onlus interdisciplinare, apolitica, senza fini di lucro fondata il 16 luglio 2004 da medici e ricercatori. Il suo obiettivo è quello di favorire e diffondere lo sviluppo della ricerca e dell’informazione, nonché di promuovere l’aggiornamento e l’educazione permanente in tema di contraccezione. Attraverso attività scientifiche e culturali mirate, l’associazione ha tra i suoi principali interlocutori il contesto scientifico italiano, le Società scientifiche affini, le libere associazioni di pazienti, il mondo della ricerca e la produzione farmaceutica.
Gli associati della SIC sono per lo più medici e ricercatori che operano nei settori della medicina e della contraccezione. La SIC comprende anche il gruppo di lavoro SaBeD (Salute Benessere Donna) che ha lo specifico compito di promuovere la ricerca nel campo della contraccezione, della menopausa e della fertilità.