Alzheimer, il progetto NAD Bicocca vince il Best Project Award

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Logo_Universita_Milano-BicoccaIl premio, consegnato ieri sera ad Atene nel corso della Industrial Technologies 2014 Conference, è assegnato ai migliori progetti di ricerca dei programmi quadro dell’UE. Già a marzo il presidente della Commissione Europea Barroso, ha citato il progetto di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca tra le success story in occasione dell’ultimo Consiglio Europeo. Buono il “consuntivo” dell’Ateneo nel 7° Programma Quadro con 66 progetti vinti per oltre 21 milioni di finanziamento.

Milano, 11 aprile 2014 – Il progetto NAD (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease) dell’Università di Milano-Bicocca ha ricevuto ieri sera ad Atene il Best Project Award nella categoria progetti completati e si è  classificato secondo tra i migliori progetti del 7° Programma Quadro.

Il premio, viene assegnato a tre finalisti per ciascuna delle due categorie (completati e in corso) ai migliori progetti tra quelli dei programmi quadro dell’Unione Europea nel campo delle tecnologie industriali. I criteri di selezione sono, per i progetti completati, i risultati ottenuti di ricerca e in campo commerciale e, per i progetti in corso, i risultati di ricerca.

Il premio è stato consegnato al  professor Massimo Masserini,  ordinario di biochimica nel Dipartimento di Scienze della Salute e responsabile scientifico del progetto NAD, nel corso della Industrial Technologies 2014 Conference (scarica la foto: Clara de la TORRE  Director Research and Innovation Directorate, DG Research and Innovation, European Commission, consegna il premio a Massimo Masserini).

Il Best Project Award è l’ultimo degli importati riconoscimenti ottenuti dal progetto NAD. Tre settimane fa, il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, ha citato il NAD tra le storie di successo nella relazione «Horizon 2020: boosting industrial competitiveness, pg.6» che ha presentato ai capi di governo riuniti nel vertice del Consiglio europeo del 20-21 marzo.

 

«Il progetto NAD – ha spiegato il professor Masserini – ha realizzato nanoparticelle che hanno dato eccellenti risultati su modelli animali della malattia di Alzheimer, e lasciano  sperare un loro possibile effetto positivo anche sull’uomo. Naturalmente, la dimostrazione di questa ipotesi  richiederà ulteriori investimenti sia sperimentali che economici».

Il progetto NAD, concluso ufficialmente il 31 agosto 2013, è un progetto di ricerca multidisciplinare che aveva l’obiettivo di diagnosticare e curare la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal 7° Programma Quadro dell’Unione Europea, ha avuto un costo totale di 14,6 milioni di euro. All’Università di Milano-Bicocca, capofila del progetto, è stata destinata una quota di 3,8 milioni di euro per le attività di organizzazione e coordinamento della ricerca.

La ricerca, svolta nell’ambito della nanomedicina, settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche, ha portato a progettare e brevettare nanoparticelle lipidiche (nanoliposomi), di dimensioni dell’ordine di miliardesimi di metro, capaci di superare la barriera emato-encefalica e di rimuovere il peptide beta-amiloide, una molecola che si deposita in grandi quantità nei cervelli  dei malati di Alzheimer.

Il trattamento con nanoparticelle, somministrate a modelli animali della malattia, riduce le placche di beta-amiloide accumulato nel cervello, e induce il recupero delle normali funzioni cognitive, misurate tramite test comportamentali.  Questi risultati aprono la possibilità di usare nell’uomo queste nanoparticelle per la cura della malattia di Alzheimer.

Il progetto NAD rientra tra i 66 bandi di progetto vinti dall’Università di Milano-Bicocca nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea (appena conclusosi e sostituito dal nuovo programma Horizon 2020) per un finanziamento complessivo di oltre 21 milioni di euro.

«Per il nostro Ateneo – dice Gianfranco Pacchioni, prorettore alla Ricerca dell’Università di Miloano-Bicocca – è motivo di particolare soddisfazione aver raggiunto risultati eccellenti nell’ambito del 7° Programma Quadro sia sul piano qualitativo, come dimostrato dall’importante riconoscimento al progetto NAD nel campo della nanomedicina, sia sul piano quantitativo, con quasi 70 progetti approvati, tra i quali alcuni prestigiosi progetti dello European Research Council».

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