Dermatologia: non più di una lampada abbronzante a settimana

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Dermatologia: non più di una lampada abbronzante a settimana

Il bel tempo tarda ad arrivare, quindi gli italiani desiderosi di ottenere un colorito meno pallido ricorrono alle lampade abbronzanti.

Ma come ogni anno gli esperti ricordano di non esagerare: “Mai più di una seduta a settimana, per una durata che può variare da apparecchiatura ad apparecchiatura”, consiglia Leonardo Celleno, dermatologo del Centro ricerche cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma. Che pone anche un ‘veto’ su chi non dovrebbe esporsi a lettini e docce per la tintarella artificiale: “Minorenni, persone con problemi di pelle o con molti nevi, persone con spiccata sensibilità alla luce”.
Occhio anche al “fototipo – dice Celleno – quindi se si ha pelle chiara, occhi chiari e vi scottate facilmente, non bisogna mai esagerare sia nella frequenza che nella durata delle lampade”. Per quanto riguarda i consigli pratici, “non mettete profumi quando vi recate a fare una seduta abbronzante, perché possono reagire e dar luogo a brutte macchie pigmentate, difficili da mandar via. Anche la pillola anticoncezionale può fotopigmentare la pelle, insieme ad altri farmaci come gli antiaritmici per il cuore. Infine, la lampada va fatta tenendo sempre gli occhi chiusi”.
Per quanto riguarda i primi giorni di sole, ricordarsi che “quello di maggio è comunque potente. Se anche il clima sembra non favorevole, i raggi cominciano a scottare. Occorre dunque scegliere momenti di esposizione non centrali nella giornata e ricordare che il fenomeno dell’abbronzatura è biologico e che per la produzione di melanina servono 48-72 ore. Se diventiamo ‘rossi’, abbiamo già esagerato con quella dose utile di raggi mirati a stimolare l’abbronzatura”.

Infine, per le scampagnate del 1 maggio “attenti a dove ci si mette a prendere il sole: la vegetazione può rilasciare sostanze, come i pollini, che finiscono sulla pelle e possono dar luogo a reazioni e fito-foto dermatiti. Se questo accade, rivolgersi al dermatologo ed evitare il sole. Se non è possibile, applicare una pomata antinfiammatoria anche con cortisone”.

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