Il presidente dell’EGA auspica una stretta collaborazione con il Governo italiano per garantire la sostenibilità dell’assistenza sanitaria
I produttori di equivalenti e biosimilari italiani ed europei – ha detto Nick Haggar – hanno bisogno di un quadro normativo stabile e della fine di meccanismi penalizzanti per chi contribuisce a generare risparmi. “E’ una condizione indispensabile perché le aziende possano programmare e investire e perché il cittadino possa accedere alle migliori cure possibili salvaguardando gli investimenti nell’innovazione terapeutica” ha confermato il presidente di AssoGenerici Enrique Häusermann
Roma, 9 aprile 2014 – Nick Haggar, presidente della European Generic medicines Association (EGA), ha partecipato agli “Stati generali della salute” svoltisi a Roma l’8 e il 9 aprile, su invito del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Alla manifestazione hanno partecipato i decisori sanitari e i protagonisti europei e italiani del settore per discutere delle molte sfide con cui si deve confrontare la sanità italiana.
Nick Haggar nel suo intervento ha sottolineato che “l’industria del generico e del biosimilare è un elemento centrale della tutela della salute pubblica in Europa” e ha fornito numerosi esempi del contributo che i produttori di equivalenti e biosimilari hanno dato all’accesso alle cure da parte dei cittadini e al corretto impiego delle risorse promuovendo l’innovazione terapeutica.
Haggar ha poi presentato la visione dell’EGA, che mette al centro della sua azione i pazienti, la qualità, il valore, la sostenibilità e la collaborazione. Il presidente dell’EGA ha invitato le autorità italiane a una più intensa collaborazione: “L’industria dell’equivalente e del biosimilare, rappresentata in Italia da AssoGenerici, chiede da sempre di essere partner del Governo italiano in un’azione che miri a migliorare l’accesso del paziente alle migliori cure possibili e a liberare risorse da destinare all’innovazione terapeutica. Lo scopo che deve accomunarci è costruire in Italia condizioni di mercato che permettano lo sviluppo di medicinali equivalenti di qualità e di biosimilari, rimuovendo barriere quali il patent-linkage e modificando l’attuale sistema di pay-back”.
Un appello al quale si è associato il presidente di AssoGenerici Enrique Häusermann: “E’ ormai evidente quale sia stato in questi anni l’apporto del farmaco equivalente al contenimento della spesa farmaceutica in uno scenario che vede ogni anno aumentare i malati cronici e un apporto ancora maggiore può venire dal ricorso al biosimilare. L’industria italiana del settore ha competenze e capacità adeguate a questo obiettivo, ma ha necessità di un sistema di regole chiaro e stabile, per programmare e investire, e di meccanismi di governo della spesa che non siano penalizzanti proprio per chi determina una riduzione della spesa. Mi riferisco al pay back, tanto nella spesa ospedaliera quanto in quella territoriale, ma anche alle procedure di acquisto attuate da ASL e Ospedali. Sono certo che anche il confronto che abbiamo avuto in questi Stati generali possa essere un primo passo verso cambiamenti non più rimandabili”.