Neurogenesi: fa spazio tra le cellule cerebrali e cancella i ricordi dell’infanzia
E’ la nascita di nuovi neuroni tipica dell’età dello sviluppo di molte specie di mammiferi, compreso l’essere umano, a destabilizzare le connessioni cerebrali e a determinare la scomparsa dei ricordi d’infanzia, un fenomeno denominato amnesia infantile. Lo ha stabilito un nuovo studio sperimentale su diversi tipi di roditori.
L’amnesia infantile, il fenomeno per cui vengono cancellati quasi tutti i ricordi del primo periodo di vita, nell’essere umano così come negli altri mammiferi, è il prezzo che bisogna pagare perché nascano nuovi neuroni, un processo fondamentale per lo sviluppo neurobiologico. Lo afferma un nuovo articolo apparso sulla rivista “Science” a firma di Katherine Akers dell’Hospital for Sick Children, di Toronto, in Canada, e colleghi di una collaborazione tra istituti di ricerca giapponesi e canadesi.
Le ricerche di neurobiologia hanno dimostrato che i neuroni vengono generati costantemente nella regione cerebrale dell’ippocampo, favorendo la formazione di nuove memorie. Questo dato ha suggerito l’ipotesi che la continua integrazione di nuovi neuroni possa cambiare le connessioni cerebrali, destabilizzando le memorie più vecchie.
Akers e colleghi hanno ora mostrato che il fenomeno si verifica effettivamente nei topi, nei porcellini d’India e altri piccoli roditori tipici del Sud America chiamati degu, o ottodonti. Nel loro studio, i ricercatori hanno condizionati alcuni topi di laboratorio a temere un particolare ambiente utilizzando delle leggere scosse elettriche. I roditori sono stati poi divisi in due gruppi, uno dei quali era lasciato libero di correre in una ruota, un’attività nota per stimolare la neurogenesi. Successivamente, tutti i topi sono stati rimessi nell’ambiente che erano stati condizionati a temere.
Si è così osservato che gli animali che avevano corso sulla ruota non mostravano più paura, come se non ricordassero più le scariche elettriche ricevute, mentre negli altri topi l’effetto del condizionamento continuava
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Gli autori hanno poi utilizzato alcuni farmaci per rallentare il tasso di neurogenesi in cuccioli di topo, in cui normalmente la produzione di nuovi neuroni procede con ritmo più elevato che nei topi adulti. I topi così trattati riuscivano meglio a consolidare meglio i ricordi rispetto agli animali non trattati.
Infine, Akers e colleghi hanno valutato la correlazione tra neurogenesi e amnesia nei porcellini d’India e nel degu, due specie in cui gli individui nascono con molti neuroni già maturi e hanno perciò un un livello di neurogenesi relativamente basso nell’età infantile.
Hanno così riscontrato che questi roditori non dimenticano la paura altrettanto velocemente dei cuccioli di topo, a meno che non sia sommistrato loro un farmaco che stimola la neurogenesi. La conclusione è dunque che nei roditori, e verosimilmente in tutti i mammiferi, l’amnesia infantile è il prezzo che bisogna pagare per la formazione di nuovi neuroni.