Resistenza agli antibiotici: una immensa riserva di geni che facilita il fenomeno
In ogni tipo di ambiente – dal suolo alle acque degli oceani fino all�intestino dei più diversi animali – abbondano i microrganismi portatori di geni per la resistenza agli antibiotici. Per combattere un fenomeno che minaccia l�efficacia di farmaci salvavita bisogna quindi comprendere i meccanismi che in natura ne rallentano la diffusione a tutte le popolazioni batteriche.
I geni per la resistenza agli antibiotici sono diffusi ovunque. Uno studio condotto da microbiologi e genetisti dell�Università di Lione che hanno preso in considerazione ben 71 differenti tipi di ambiente – dal suolo alle feci umane, dal permafrost all�intestino delle galline, fino alle acque dell�oceano – ha infatti scoperto che in tutti, nesssuno escluso, erano presenti microrganismi portatori di geni per la resistenza agli antibiotici.
In ogni tipo di ambiente – dal suolo alle acque degli oceani fino all’intestino dei più diversi animali – abbondano i microrganismi portatori di geni per la resistenza agli antibiotici. Per combattere un fenomeno che minaccia l’efficacia di farmaci salvavita bisogna quindi comprendere i meccanismi che in natura ne rallentano la diffusione a tutte le popolazioni batteriche
I geni per la resistenza agli antibiotici sono diffusi ovunque. Uno studio condotto da microbiologi e genetisti dell’Università di Lione che hanno preso in considerazione ben 71 differenti tipi di ambiente – dal suolo alle feci umane, dal permafrost all’intestino delle galline, fino alle acque dell’oceano – ha infatti scoperto che in tutti, nesssuno escluso, erano presenti microrganismi portatori di geni per la resistenza agli antibiotici.
“Sappiamo da studi precedenti che l’ambiente ospita batteri resistenti agli antibiotici, ma non sappiamo davvero quanti siano”, ha detto Joseph Nesme, primo firmatario dell’articolo su “Current Biology” in cui i ricercatori illustrano lo studio. Conoscere questo tipo di dati è importante per predisporre strategie migliori contro l’antibioticoresistenza: oggi la capacità dei batteri di adattarsi ai farmaci – tramite mutazioni, ricombinazione del DNA plasmidico o trasferimento genico mediato da integroni – supera quella di sviluppo e innovazione dell’industria farmaceutica.
I ricercatori hanno usato le banche dati dei genomi batterici ottenuti con le tecniche di sequenziamento rapido di ultima generazione, confrontandoli con le informazioni sui geni per la resistenza agli antibiotici identificati negli agenti patogeni che colpiscono i pazienti negli ospedali.
La maggiore varietà di geni della resistenza è stata scoperta nei campioni di suolo, mentre i tipi più comuni di geni identificati riguardano due tipi di meccanismo: le cosiddette pompe di efflusso (che riducono la concentrazione di antibiotico all’interno del batterio) e l’azione di alcuni enzimi (che permettono di bypassare le vie metaboliche bloccate dall’antibiotico). Sono questi i meccanismi che conferiscono la resistenza, per esempio, a molti farmaci di uso comune, come la vancomicina, la tetraciclina o gli antibiotici beta-lattamici.
Considerata l’enorme scorta di geni della resistenza fornita dall’ambiente – scrivono gli autori – la lotta a questo preoccupante fenomeno sarà ancora molto lunga. La strategia migliore per vincerla potrebbe essere quella di comprendere meglio – e quindi sfruttare – i meccanismi di selezione naturale che impediscono a questi geni di passare dai batteri che ne sono portatori a tutte le popolazioni batteriche dell’ambiente.