“Update On Pain”: l’aggiornamento scientifico di Grünenthal al centro del World Medicine Park in corso a Minorca

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grunenthalMinorca, 09 Maggio 2014 – L’Update on Pain, uno dei principali appuntamenti dedicati da Grünenthal Italia alla formazione e informazione di medici e specialisti, è attratto quest’anno nella sfera internazionale del World Medicine Park: “non un semplice congresso – hanno affermato gli stessi organizzatori – ma un parco delle scienze mediche che chiama a raccolta oltre 1.200 clinici, con varie specializzazioni e provenienti da diversi Paesi europei”. A questo parterre d’eccezione, riunito a Minorca, è stato dunque rivolto il tradizionale aggiornamento scientifico annuale di Grünenthal Italia: “Una grande opportunità – ha commentato Thilo Stadler, Regional General Manager Sud Europa di Grünenthal – ma anche un riconoscimento lusinghiero, da parte del Comitato scientifico del Minorca Medicine Park, per l’approfondimento scientifico sui temi del dolore che la nostra azienda offre da tanti anni nel quadro del programma ‘Change Pain’”.

Al centro del workshop offerto oggi da Grünenthal, un focus sulla gestione del dolore più diffuso, ma anche un’analisi su diagnosi e approccio terapeutico a uno dei tipi di sofferenza più subdola e difficile da diagnosticare: rispettivamente, il dolore cronico e il dolore neuropatico localizzato.

“Un adulto su cinque, in Europa, soffre di dolore cronico, una vera e propria malattia – ha detto il dottor Arturo Cuomo, direttore Struttura Complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell’Istituto Nazionale Tumori,  IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli – che nella sua forma severa richiede una terapia appropriata, basata sulla fisiopatologia della sofferenza e quindi mirata alla cura, in senso forte, e non al semplice tamponamento del sintomo doloroso”. Per questo tipo di dolore è disponibile da circa tre anni il Tapentadolo, “capostipite di una nuova classe di analgesici centrali denominata MOR-NRI (MOR = Mu opioids Receptor; NRI = Noradrenaline Reuptake Inhibitor) – ha spiegato la professoressa Flaminia Coluzzi, docente di Anestesia e Rianimazione presso l’Università La Sapienza di Roma – che rappresenta una scelta terapeutica particolarmente appropriata in quanto l’attività µ-agonista (MOR) e l’inibizione del reuptake di NA (NRI) cooperano a un’efficacia ottimale, garantendo un’ analgesia ‘a largo spettro’ sul dolore nocicettivo e neuropatico. Inoltre, a parità di effetto analgesico, la minore attività oppioide (µ-sparing effect) è sinonimo di migliore tollerabilità rispetto agli oppioidi tradizionali”.

Ad oggi, infatti, il Tapentadolo è stato studiato su più di 10.000 pazienti con risultati certi, coerenti e costanti nei diversi tipi di dolore cronico: la corretta e prolungata terapia con questo farmaco, soprattutto se iniziata più precocemente possibile, sembra essere in grado di revertire o rallentare i fenomeni di neuroplasticità, rallentando l’andamento della “malattia dolore”. Il suo basso potenziale di interazione farmacologica lo rende un farmaco sicuro, soprattutto per i pazienti anziani in politerapia. Inoltre, alla luce di una recente analisi farmaco economica, il Tapentadolo ha prodotto migliori outcome clinici e minori costi rispetto all’associazione fra ossicodone e naloxone.

Dati di rilievo sono emersi anche dalla sessione dedicata al dolore neuropatico localizzato: “26 milioni di persone ne soffrono in tutto il mondo – ha illustrato il professor Enrico Polati, docente dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione dell’Università degli Studi di Verona –. Una sofferenza diffusa, ma ancora sottodiagnosticata e conseguentemente sottotrattata: è infatti di natura localizzata il 60% di tutto il dolore neuropatico, ma solo il 22% dei pazienti con dolore neuropatico localizzato risulta trattato con farmaci specifici per questa patologia. E ciò – ha proseguito Polati – nonostante le Linee guida EFNS (European Federation of Neurological Societies) raccomandino il cerotto medicato al 5% di lidocaina come trattamento di prima linea per questo tipo di sofferenza”.

Com’è emerso ancora nel corso del workshop, riconoscere la sintomatologia tipica del dolore neuropatico localizzato è imprescindibile per una corretta diagnosi e per il conseguente trattamento ottimale. “Da questo assunto ha preso le mosse la campagna My Pain feels like, promossa da Grünenthal e dalla Montescano Pain School”, ha spiegato il dottor Roberto Casale, neurologo della Fondazione Maugeri di Montescano, che ha messo a punto un “device” che fa provare al medico – e il dottor Casale le ha fatte sperimentare anche all’uditorio internazionale riunito a Minorca – direttamente le stesse sensazioni che il paziente avverte quando è affetto da dolore neuropatico localizzato. Oltre a questo “device” dedicato ai medici, “fa parte della campagna anche un sito web – ha aggiunto Casale –:mypainfeelslike.com, che aiuta i pazienti a comunicare meglio al medico la propria sofferenza. Entrambi gli strumenti mirano a far sì che medici e pazienti riescano ad avere la stessa comprensione dell’impatto e del tipo di dolore concretamente sperimentato, con l’ausilio del ‘device’ e delle indicazioni contenute su mypainfeelslike.com. In tal modo – ha concluso Casale – con un miglior approccio diagnostico, aumentano le possibilità di buon esito della terapia”. Il prodotto specificamente messo a punto da Grünenthal per la gestione del dolore neuropatico localizzato conseguente a infezione da herpes zoster, ed entrato in commercio in Italia a maggio 2013, è un cerotto medicato a base di lidocaina 5% (Verstatis), è già largamente utilizzato e ad oggi si stimano circa 15 milioni di pazienti trattati in Europa. In base a recenti esperienze su pazienti italiani, il cerotto si è rivelato un’efficace opzione terapeutica anche per il trattamento di dolore neuropatico con diverse eziologie, mostrando un buon profilo di tollerabilità ed evidenziando tutti i vantaggi legati al basso rischio di interazioni, alla facilità di applicazione e rimozione, e soprattutto al fatto di non richiedere nessuna titolazione e nessun wash out farmacologico.

Il Gruppo Grünenthal è un’organizzazione indipendente, a conduzione familiare a carattere internazionale di ricerca farmaceutica con sede ad Aquisgrana, in Germania. Forte della sua posizione unica nel trattamento del  dolore, ha come obiettivo quello di diventare l’azienda leader nell’innovazione terapeutica mantenendo sempre al centro le esigenze del paziente. Complessivamente, il Gruppo Grünenthal ha filiali in 25 paesi in tutto il mondo. Grünenthal è una delle cinque compagnie in Germania che ancora investe in progetti di ricerca e sviluppo. Questi investimenti rappresentano circa il 27% del fatturato del 2013. La strategia di  ricerca e sviluppo in Grünenthal si concentra su aree terapeutiche selezionate e su tecnologie all’avanguardia. Grünenthal si focalizza principalmente sulla ricerca di nuovi trattamenti per il dolore, più efficaci e con sempre meno effetti collaterali. I prodotti Grünenthal sono venduti in oltre 155 paesi e circa. 4.400 sono i dipendenti che lavorano  per il Gruppo  a livello globale. Nel 2013, Grünenthal ha raggiunto un fatturato di circa 901 milioni di €. Per maggiori informazioni: www.grunenthal.com.

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