Carcinoma del colon-retto: parte da Napoli una nuova fase della “medicina personalizzata”

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S.C. Biologia Cellulare e Bioterapie

Dipartimento di Ricerca

Napoli, 30 giugno 2014 – Una nuova fase della “medicina personalizzata” per i pazienti con carcinoma del colon-retto parte oggi da Napoli. La prestigiosa rivista Annals of Oncology, organo ufficiale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), ha pubblicato i risultati di una innovativa ricerca coordinata dal Prof. Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica e direttore del Dipartimento Medico-Chirurgico di Internistica Clinica e Sperimentale della Seconda Università di Napoli, dal Dott. Nicola Normanno, Direttore del Dipartimento di Ricerca dell’Istituto Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli e del Laboratorio di Farmacogenomica del Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano (CROM), e dal Prof. Giuseppe Colucci, Presidente del Gruppo Oncologico dell’Italia Meridionale (GOIM).

Lo studio, definito “CAPRI”, è stato avviato nel 2009 dal Prof. Ciardiello ed ha visto la partecipazione di 25 centri di oncologia medica dell’Italia Meridionale nell’ambito del GOIM. La ricerca ha arruolato 340 pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico che sono stati trattati con una terapia contenente un anticorpo diretto contro l’EGFR, una proteina importante per la crescita tumorale.

Numerosi studi avevano già dimostrato che l’efficacia di questo farmaco dipende dalle caratteristiche del tumore ed in particolare dalla presenza di particolari mutazioni genetiche. Infatti, i tumori dei pazienti da sottoporre a trattamento con farmaci anti-EGFR sono in genere analizzati per la presenza di un numero limitato di mutazioni in due geni, KRAS ed NRAS. La novità dello studio CAPRI è che i tumori del colon-retto sono stati analizzati nel laboratorio di Farmacogenomica del Dott. Normanno presso il CROM, un centro satellite del Pascale, con una metodica di sequenziamento di “nuova generazione”, che consente in una singola analisi di analizzare oltre 500 mutazioni in 22 geni.

In pratica, questa metodica è in grado di fornire una completa fotografia molecolare del tumore che, come hanno evidenziato i ricercatori napoletani nella loro pubblicazione, consente di meglio definire la prognosi dei pazienti e la loro probabilità di rispondere alla terapia.

Lo studio CAPRI è quindi il primo in assoluto ad aver dimostrato che la classificazione molecolare dei carcinomi del colon-retto col sequenziamento di nuova generazione consente di offrire ad ogni singolo paziente la migliore terapia. La rilevanza dei risultati ottenuti è tale che una multinazionale ha già annunciato la prossima produzione di una versione per impiego clinico della metodica impiegata nello studio CAPRI. L’Istituto Pascale, pioniere in Italia in questo settore, avvierà a breve l’impiego di questa metodica per tutti i pazienti trattati presso l’Istituto.

I risultati di questa ricerca sono stati possibili per la fruttuosa collaborazione di due prestigiose istituzioni napoletane, la Seconda Università di Napoli e l’Istituto Tumori “Fondazione Pascale”. Ma sono anche il risultato di una lungimirante politica di investimenti nella piattaforma di Farmacogenomica del CROM, voluta dai vertici del Pascale, il Direttore Generale Dott. Tonino Pedicini e il Direttore Scientifico Prof. Gennaro Ciliberto, e resa possibile anche da finanziamenti dell’Assessorato alla Ricerca della Regione Campania. L’eccellenza delle attività del Pascale in questo settore è stata riconosciuta anche dal Ministero della Salute che ha recentemente concesso al Pascale un importante finanziamento per incrementare la dotazione tecnologica della piattaforma di Farmacogenomica. Infine, è importante ricordare che l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) ha da sempre sostenuto e finanziato le ricerche del Prof. Ciardiello e del Dott. Normanno.

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