Contraccezione ormonale, informazione e consuelling le chiavi di volta. Campania ancora fanalino di coda tra le regioni europee

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Contraccezione ormonale, informazione e consuelling le chiavi di volta. Campania ancora fanalino di coda tra le regioni europee

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La Regione rimane fanalino di coda del Belpaese. Dal Congresso nazionale della Società Italiana della Contraccezione (SIC) l’appello ai ginecologi per un’educazione sulla fisiologia riproduttiva più capillare in grado di contrastare gravidanze indesiderate e la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. L’evento ha inoltre messo in luce gli effetti protettivi della contraccezione ormonale e, in particolare, dell’estradiolo.

Napoli, 17 giugno 2014– Solamente il 7,2% delle donne in Campania ricorre alla contraccezione ormonale: meno della metà rispetto alla media nazionale (16,2%), anch’essa – peraltro – ben lontana dagli standard europei. La fotografia, recentemente scattata dall’Istat, ha costituito il punto di partenza del dibattito del6° Congresso nazionale SIC (Società Italiana della Contraccezione) (12 – 14 giugno). Questi dati, lancia l’appello la Società scientifica, confermano una situazione critica e che, in particolare coinvolge le giovanissime: oggi, rispetto al 1990, il numero delle interruzioni di gravidanza è diminuito del 40%, ma se stringiamo l’obiettivo sulle adolescenti la percentuale è calata solamente del 2%.

La cultura della contraccezione stenta ad attecchire in Campania e molti falsi miti sulla pillola rimangono radicati” spiega il professor Annibale Volpe, ginecologo e past president della SIC “a mancare è una corretta e capillare educazione sulla fisiologia riproduttiva”. “Spesso la responsabilità sullo scarso utilizzo della pillola viene attribuita ai medici di Medicina Generale, ai farmacisti, alle famiglie, eccetera” ribadisce il professor Volpe “ma, in realtà è giunto il momento che i ginecologi facciano il mea culpa e si assumano le proprie responsabilità”. In quest’ottica, aggiunge il past president della SIC “i destinatari della campagna educazionale non possono essere solamente le ragazze, ma anche i loro partner: solo così l’informazione può essere davvero capillare”.

“I teenager” fa eco il dottor Alessandro Gambera Ginecologo presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia “si fidano di più dei consigli – spesso sbagliati e incompleti – delle amiche o delle informazioni collezionate online: un meccanismo pericoloso perché il rischio di gravidanze indesiderate o, peggio di malattie sessualmente trasmissibili, aumenta”. “In qualità di ginecologi” commenta ancora il dottore “dobbiamo fare del counselling uno strumento di comunicazione, di ascolto attivo e di interazione con le nostre pazienti per individuare il metodo contraccettivo più adatto al singolo caso”.

“Non dimentichiamo infine di spiegare al gentil sesso – e in particolare alle giovanissime” specifica il professor Volpe “che gli estroprogestinici non sono dei “nemici” che fanno ingrassare o che tolgono desiderio sessuale, ma che – anzi – hanno un’importante effetto protettivo nei confronti di alcuni tumori femminili molto diffusi”. “Ci sono contraccettivi ormonali per ogni esigenza” puntualizza il professor Volpe “e sempre più tollerati dall’organismo che consentono una risposta mirata alle esigenze contraccettive nonché un alto livello di compliance”.

“Per rendere possibile un’informazione il più capillare possibile in grado di sfatare i falsi miti sulla contraccezione e per essere più vicini di prima ai pazienti giorno dopo giorno” conclude il professore “abbiamo deciso di dare una nuova veste alla nostra home page (www.sicontraccezione.it): giovani – e meno giovani – coppie potranno trovare informazioni utili per vivere al meglio la propria sessualità e potranno chiedere consulenze direttamente agli esperti”.

Società Italiana della Contraccezione
La Società Italiana della Contraccezione (SIC) è una associazione onlus interdisciplinare, apolitica, senza fini di lucro fondata il 16 luglio 2004 da medici e ricercatori. Il suo obiettivo è quello di favorire e diffondere lo sviluppo della ricerca e dell’informazione, nonché di promuovere l’aggiornamento e l’educazione permanente in tema di contraccezione. Attraverso attività scientifiche e culturali mirate, l’associazione ha tra i suoi principali interlocutori il contesto scientifico italiano, le Società scientifiche affini, le libere associazioni di pazienti, il mondo della ricerca e la produzione farmaceutica.

Gli associati della SIC sono per lo più medici e ricercatori che operano nei settori della medicina e della contraccezione.
La SIC comprende anche il gruppo di lavoro SaBeD (Salute Benessere Donna) che ha lo specifico compito di promuovere la ricerca nel campo della contraccezione, della menopausa e della fertilità.

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