Demenza: secondo esperti è un vero e proprio allarme

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AGeSPI e Regione Piemonte promuovono una giornata di studio e riflessione dedicata a un tema di grande rilevanza epidemiologica e di devastante impatto sulla persona che ne è affetta e sulla sua famiglia

Secondo gli esperti è allarme demenza. A Torino c’è stato un convegno a tema. La demenza si fa sempre più strada tra le persone. E l’età in cui colpisce si è abbassata, diventando un serio problema che non interessa soltanto più le persone più anziane, tanto che è allarme.memoria_visiva

A tale proposito, si è svolto ieri mattina, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, il Convegno dal titolo “Società e scienza di fronte all’allarme demenza”, organizzato e promosso da AGeSPI e Regione Piemonte.
Una giornata di studio, approfondimento, riflessione sociale e scientifica in risposta a un tema di grande rilevanza epidemiologica e di grande impatto, che ha coinvolto tutti gli attori che operano nell’ambito dell’assistenza e cura della persona fragile.

Ad aprire la giornata, il saluto del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e il benvenuto dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta.
L’interessante incontro, organizzato e promosso da AGeSPI e Regione Piemonte, ha voluto offrire una panoramica di quanto si sta facendo per promuovere l’accettazione sociale e culturale della demenza, per rispondere al meglio alle richieste di cura e assistenza di chi è affetto da questa patologia e dare supporto ai loro familiari, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di entrambi.

Secondo l’OMS, i nuovi casi di demenza sono circa 7 milioni e 700mila ogni anno, ossia un nuovo caso ogni 4 secondi in qualche parte del mondo.
I dati di letteratura concordano nel ritenere che la demenza non sia uno stadio ordinario dell’invecchiamento, anche se l’aumento dell’età media è il principale predittore di tale condizione.

Per quanto riguarda la regione Piemonte, si rileva che gli ultra 65enni sono il 22,7% della popolazione, contro una media nazionale del 20%. Complessivamente, gli ultra 65enni nella regione sono più di 1 milione.
Si pone perciò una sfida drammatica per le famiglie, le comunità e per tutti i servizi sanitari regionali e nazionali: come illustrato dall’intervento del Direttore alle Politiche Sociali e per la Famiglia della Regione Piemonte, Raffaella Vitale, è necessario l’avvio di un piano regionale e nazionale sulle demenze.
La demenza, per la sua rilevanza epidemiologica e per il suo devastante impatto sulla persona e la famiglia, è un grande richiamo alla responsabilità di tutti – in quanto singoli o in quanto comunità politica, scientifica e intellettuale – per impegnarsi, anticipare e correggere le desolanti circostanze nelle quali tanti pazienti, spesso anziani, vulnerabili e i loro congiunti si ritrovano.

La riflessione sulla quale l’intero convegno si è concentrato, introdotta da Teresa di Fiandra, Direzione Generale della prevenzione – Ministero della Salute, e rivolta alle Istituzioni e agli operatori del settore presenti, ha voluto analizzare il piano nazionale e i piani regionali sulle demenze, l’epidemiologia delle demenze, i fattori di rischio e di prevenzione, la diagnosi precoce, i disturbi comportamentali, le cure di fine vita della persona demente.
Ha concluso la giornata una tavola rotonda dal titolo: “Promuovere la cittadinanza culturale della demenza”, moderata da Antonio Monteleone, Presidente Agespi Lombardia.

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