Eli Lilly inaugura nuova linea produzione insulina biotech
Eli Lilly incrementa la sua produzione in Italia. E’ stata inaugurata oggi a Sesto Fiorentino (Fi) la seconda linea di produzione di insuline biotech e al tempo stesso e’ stata annunciata la terza tranche di investimento dall’apertura del sito di produzione, avvenuta nel 2009.
”Lilly ha creduto nel sistema Italia e ha agito con lungimiranza, investendo nel nostro Paese – ha spiegato Eric Baclet, presidente e amministratore delegato Eli Lilly Italia -. Qui si sono create le condizioni giuste per cogliere opportunita’ che altrimenti sarebbero state dirottate in altri paesi. La costruzione di una strategia di sistema e’ necessaria perche’ la competizione per gli investimenti internazionali avviene a livello globale”.
Il piano di espansione del sito manifatturiero prevede come prossime tappe l’impianto di una terza linea di insuline biotecnogliche da DNA ricombinante oltre a una linea per la produzione di dispositivi per la somministrazione di nuovi farmaci antidiabetici. Con la terza linea, che sara’ operativa entro il 2015, lo stabilimento italiano produrra’ a regime 230 milioni di cartucce di insulina l’anno, oltre a 45 milioni di penne per l’insulina e 16,5 milioni di dispositivi auto-iniettori per nuove terapie anti diabetiche.
Il piano di espansione prevede di amlpiare il polo affinche’ diventi un centro di riferimento mondiale per la produzione dei nuovi farmaci biotecnologici in fase di sviluppo nella altre aree in cui opera. Entro il 2014 il polo impieghera’ 550 persone che arriveranno a 700 entro il 2017. Secondo uno studio Irpet, se oggi non ci fosse Lilly in Italia ci sarebbero circa 5.500 posti di lavoro in meno, considerando sia i dipendenti che le unita’ di lavoro create nell’indotto. Si calcola, infatti, che per ogni posto di lavoro in Lilly se ne creino altri 5 nell’indotto, moltiplicatore che nel 2018 salira’ a 6,3.
”L’industria Italiana e’ oggi profondamente rinnovata e dispone di un mix vincente di prodotti che puo’ offrire sui mercati internazionali, in particolare ai paesi emergenti – ha dichiarato Marco Fortis, vice presidente della Fondazione Edison -. Un mix che spazia dai tradizionali beni di lusso per la persona e per la casa alle tecnologie piu’ avanzate, come appunto la meccanica e i farmaci. La farmaceutica rappresenta una delle principali eccellenze competitive nel commercio internazionale, uno dei settori su cui il paese dovrebbe concentrarsi per tornare a crescere. Il farmaco rappresenta il nostro nuovo Made in Italy”.