La priorità del diabete in Puglia: una road map regionale per un’efficace gestione della malattia

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Istituzioni, esperti e pazienti a confronto su strategie e politiche ottimali per promuovere omogeneità e continuità assistenziale della malattia diabetica sul territorio.

Bari, 30 giugno 2014 – Sono 260mila i pugliesi affetti da diabete: colpito il 6,7% della popolazione, contro il 5,4% della media nazionale.La Puglia si colloca quindi alsecondo posto nella classifica nazionale– a pari merito con la Basilicata – perprevalenza della malattia diabetica, che colpisce in Italia oltre 3.000.000 persone, di cui il 90% con diabete di tipo 2 (dati Istat 2013).

Numeri destinati ad aumentare anche a causa dell’alto tasso di obesità, soprattutto tra giovani e giovanissimi, che in Puglia fa registrare un’incidenza del30% per la fascia di età compresa tra 6 e 17 anni, contro una media nazionale del 25%. La priorità del diabete in Puglia è inoltre confermata dal primato in Italia per numero di ricoveri per diabete come diagnosi principale, che nel 2010 sono stati 960 contro i 314 della media nazionale.

Di diabete si discute oggi a Bari, in occasione della prima tappa del ciclo di incontri regionali dal titolo“Il Piano Nazionale per la Malattia diabetica al banco di prova dell’attuazione regionale: una valutazione di sistema”,promosso da AboutPharma, con il patrocinio dell’Ares Puglia e il contributo di Astrazeneca. L’incontro, a cui partecipano rappresentanti delle Istituzioni regionali, clinici e pazienti, intende fare il punto sullo stato dell’arte dell’implementazione del Piano nazionale per la Malattia diabetica (PND) nella Regione Puglia, con l’obiettivo di definire un’agenda operativa regionale di lotta al diabete che favorisca l’adozione di modelli assistenziali di gestione integrata della malattia per migliorare la qualità dell’assistenza e gli esiti clinici , e per ridurre l’impatto significativo della patologia e delle sue complicanze in termini di costi sociali ed economici.

Il diabete rappresenta una delle principali sfide di salute per il territorio pugliese, sul quale investire per promuovere una maggiore consapevolezza da parte degli stessi pazienti nella gestione della malattia” – afferma Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’Università di Bari e membro del Comitato scientifico SID. “E’ importante andare sempre di più nella direzione della personalizzazione della terapia, intesa nel suo senso più ampio di educazione alla cura, adesione alla terapia e, non ultimo, accesso equo e tempestivo all’innovazione farmacologica, con il fine ultimo di garantire le più favorevoli risposte terapeutiche e di armonizzarle con le migliori tollerabilità e compliance possibili” – aggiunge Giorgino.

“Le caratteristiche epidemiologiche della malattia diabetica in Puglia, le tematiche gestionali e l’impatto in termini di costi per il Sistema sanitario regionale, hanno reso necessaria l’implementazione del PND, avvenuta lo scorso febbraio con delibera della Giunta”, dichiara Francesco Bux, Direttore Generale Ares Puglia. “Già con il progetto “Care Puglia” dell’Ares, iniziato nel 2013 e tutt’ora in corso – prosegue Bux – la Regione aveva riconosciuto la necessità di implementare un modello assistenziale di gestione dei percorsi diagnostico-terapeutici e di presa in carico di persone con patologie croniche, tra cui il diabete”.

“Riconosciamo l’impegno della Regione nella lotta al diabete, testimoniato dal recepimento del PND”afferma Giuseppe Traversa, Coordinatore regionale Fand –  Associazione Italiana Diabetici Puglia. “Si pone tuttavia – aggiunge Traversa – la necessità di avviare una serie di azioni concrete, con provvedimenti mirati e risorse certe, per garantire che gli obiettivi del Piano vengano portati a compimento. Tra questi, il coinvolgimento delle Associazioni pazienti nell’identificazione dei reali bisogni di ogni “cittadino paziente” e delle criticità dell’assistenza, con l’obiettivo di raggiungere quei livelli di assistenza appropriati che costituiscono la condizione preliminare essenziale per migliorare la qualità di vita delle persone”.

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