Se chirurgia e medicina sono integrate, a guadagnarci è la fertilità
Si apre giovedì a Milano il 4° Summit della Società Italiana della Riproduzione (SIdR): tra i temi clou dell’evento, oltre alla fecondazione eterologa, anche la necessità di una “maggiore fusione” tra la Medicina e la Chirurgia per migliorare la fertilità della coppia.
Milano, 18 giugno 2014–Non più solamente terapia d’attacco per combattere patologie gravi, ma anche sostegno per la salute riproduttiva della coppia. La Chirurgiamostra il suo volto più benigno e meno invasivo e si presenta al 4° Summit nazionale della Società Italiana della Riproduzione (SIdR) – in programmaa Milano dal 19 al 20 giugno – nelle vesti di una preziosa alleata della Medicina e delle terapie ormonali per contrastare l’infertilità maschile e femminile.
“Non a caso” puntualizza il professor Vincenzo de Leo, presidente della SIdR “questa quarta edizione del Summit suggella la collaborazione con l’Università di Siena e la Clinica Mangiagalli di Milano, entrambe eccellenze nel campo della “Reproductory Surgery”. “La strada che conduce alla fertilità” fa eco il professor Felice Petraglia, docente di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Siena e direttore dell’UOC Ostetricia e Ginecologia dell’AOU Senese. “è lastricata di numerose opportunità terapeutiche, di cui la Chirurgia fa senz’altro parte” “Al contrario di quanto avveniva 25 anni fa” continua “i progressi tecnologici rendono questo tipo di intervento meno invasivo, meno soggetto ad aderenze post – chirurgiche e, di contro, più idoneo a int erventi conservativi, quale strategia – per esempio – per combattere i fibromi uterini, l’endometriosi e il varicocele”. Resta inteso che la Chirurgia non soppianta le tradizionali cure ormonali: “Il ginecologo deve, caso per caso, individuare l’opzione più indicata” sottolinea il professor De Leo “un modus operandi che dovrebbe diventare prassi e che il Summit metterà bene in luce sia attraverso il dibattito al termine di ogni sessione, sia grazie all’individuazione – e alla proposta – di iter diagnostici specifici indicati per le diverse esigenze terapeutiche”.
“In particolare, la Chirurgia spesso consente alla donna di non rinunciare all’utero” mette poi in evidenza il professor Luigi Fedele, direttore della Clinica Mangiagalli di Milano. “È questo” prosegue il professore “il vero valore aggiunto di questa disciplina: solamente attraverso la conservazione dell’utero è possibile andare verso nuovi orizzonti terapeutici, compresi quelli legati alla procreazione medicalmente assistita (PMA)”.
E proprio la PMA sarà un altro tema centrale dell’evento milanese. La costituzionalista Marilisa D’Amico, avvocato delle coppie davanti alla Corte costituzionale, aprirà infatti i lavori del Summit e farà il punto sulle nuove disposizioni legislative all’indomani della dichiarazione del divieto di incostituzionalità della fecondazione eterologa da parte della Corte Costituzionale. “Obiettivo della nostra Società scientifica è stimolare il dibattito su questo delicato tema” anticipa il professor De Leo “affinché venga presto colmato il vuoto legislativo che la recente sentenza della Corte ha creato”. “A tal fine” dichiara “siamo disponibili a offrire il nostro supporto in qualità di esperti al legislatore”.
“Siamo pronti a dare il via ai lavori,” annuncia il presidente della SIdR. “Ampio spazio” ricorda il professore “sarà dedicato anche a riflessioni monotematiche su patologie che riguardano esclusivamente l’universo maschile e alla discussione sulla qualità degli ovociti con sostanze antiossidanti multivitaminiche”.
Conclude, infine il professor De Leo: “I partecipanti previsti sono circa 350: una presenza così importante è uno dei requisiti essenziali di questa edizione che vuole fare del confronto e dell’interattività i propri ingredienti essenziali”.
Società Italiana della Riproduzione
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