Dermatite atopica: nuovo farmaco potrebbe essere soluzione di cura
Scienziati hanno testato un farmaco che promette il trattamento di una comune malattia della pelle che, tuttavia, rende particolarmente difficile conviverci, a causa dei fastidiosi e invalidanti sintomi
La dermatite atopica può rendere complicata la vita, ma un nuovo trattamento pare possa finalmente ridurne l’incidenza.
La dermatite atopica è una malattia della pelle piuttosto comune ed è caratterizzata da sintomi piuttosto eclatanti che rendono difficile conviverci. Tra i diversi, vi è la presenza di pelle secca, lesioni rossastre che possono evolversi in croste o essudato, il tutto spesso accompagnato da un ispessimento della pelle. Non mancano poi sintomi come prurito intenso, che può essere causa di ferite della pelle, infezioni e, infine, anche disturbi del sonno.
Per tutti coloro che già ne soffrono – ma anche per coloro che potrebbero esserne colpiti in futuro – si accende una speranza. Dai ricercatori statunitensi dell’University of Rochester Medical Center (URMC) arriva infatti la notizia dello sviluppo di un farmaco sperimentale che promette di riuscire a trattare la malattia.
I ricercatori guidati dalla dott.ssa Lisa A. Beck, professore di Dermatologia e Medicina presso l’URMC, hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine e in cui si mostra che il farmaco dupilumab è in grado di bloccare l’azione di due proteine coinvolte nel processo infiammatorio: interleuchina-4 e interleuchina-13, che svolgono un ruolo chiave nella dermatite atopica (AD).
La dermatite atopica può essere moderata o severa. Quest’ultima, è una versione cronica della malattia, che di solito ha caratteristiche più sistemiche e colpisce fino al 3% degli adulti con l’affezione.
Come accennato, l’AD può influire sulla qualità della vita di una persona e sulla possibilità di condurre una vita piena e attiva. Inoltre, le persone con AD hanno maggiori probabilità di avere l’asma e altri disturbi allergici come la rinite (o febbre da fieno). Allo stato attuale, i trattamenti per la dermatite atopica prevedono l’uso di steroidi topici e orali, nonché fototerapia. Tuttavia, la loro efficacia è limitata e gli effetti collaterali associati al loro uso sono pesanti e significativi.
«Siamo stati incoraggiati dai coerenti risultati ottenuti in questi studi, che dimostrano che i pazienti trattati con dupilumab hanno avuto un netto miglioramento della malattia e del prurito – spiega la prof.ssa Beck – A questo punto, dupilumab sembra essere notevolmente efficace per gli adulti con AD grave, anche se più grandi studi sono necessari per confermare la sua sicurezza ed efficacia».
Il farmaco Dupilumab viene somministrato tramite iniezione sottocutanea, e ha mostrato risultati promettenti sia negli studi di fase I che gli studi di Fase II.
Durante lo studio di Fase II, della durata di 12 settimane, i partecipanti hanno mostrato una riduzione del 74% nell’Eczema Area Severity Index (uno strumento utilizzato per misurare la gravità della condizione del paziente), rispetto a solo il 23% nel gruppo placebo. La maggior parte dei pazienti nel gruppo che ha ricevuto dupilumab ha sperimentato riduzioni significative del prurito.
I promettenti risultati hanno aperto la strada per lo studio di fase III, in cui la sperimentazione del dupilumab dovrà confermare la sua efficacia. Oltre a ciò, verranno monitorati gli eventuali effetti collaterali e vi sarà un confronto con i trattamenti oggi comunemente utilizzati.