La contraccezione non va in vacanza Decalogo per vivere il sesso sicuri e senza rischi sotto l’ombrellone

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sic-okDieci preziosi consigli della Società Italiana della Contraccezione (SIC) per non farsi mai mancare, anche in estate, la sicurezza di una corretta contraccezione. “Alle coppie” sintetizza il professor Annibale Volpe, past president della SIC “vogliamo fornire strumenti semplici e immediati per evitare gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmesse, entrambe un rischio reale in estate”

Roma, 3 luglio 2014 – “Sapore di sale, sapore di mare, sapore di te” cantava una canzone degli anni Sessanta. Allora, come oggi, l’estate ha il gusto della tintarella, dei lunghi bagni di mare, delle passeggiate su sentieri di montagna e di amori “brucianti”, destinati ad avere un futuro o fuggevoli avventure di una notte.

Di qualsiasi natura essi siano, la #Società Italiana della Contraccezione (SIC) esorta a non abbassare la guarda per prevenire #gravidanzeindesiderate o #malattiesessualmentetrasmesse. “Ecco perché abbiamo deciso di stilare un nuovo Decalogo” spiega il past president della SIC, #AnnibaleVolpe “che possa costituire un vero e proprio vademecum per chi si trova in vacanza lontano da casa”. Puntualizza: “Una sorta di guida pratica, insomma, destinata sia al gentil sesso, sia agli uomini, p er rintracciare in maniera chiara e veloce informazioni utili sulla contraccezione”.

1. Se non si conosce il partner utilizzare sempre il #preservativo. Si tratta dell’unico metodo contraccettivo in grado di contrastare malattie sessualmente trasmissibili, quali papilloma virus, epatite C, Hiv, eccetera. “É un dispositivo che si può acquistare ovunque” aggiunge il professor Volpe “persino al supermercato”. Unica raccomandazione dell’esperto: “Teoricamente i preservativi resistono per 7 giorni a 70°C, ma meglio non sfidare la sorte nei giorni più caldi: evitare di custodire i #condom nel cruscotto dell’auto o dentro il portafogli”.

2. #Pillola, #caldo e #sole. “Anche in questo caso” esordisce il ginecologo “è bene non lasciare il blister nel cruscotto della macchina o sotto il sole”. Inoltre, se si viaggia in aereo, meglio portare la pillola con sé nel bagaglio a mano per evitare continui sbalzi di temperatura. Per quanti riguarda i possibili effetti che i contraccettivi ormonali combinati al caldo possono avere in termini di tromboembolismo venoso, “non c’è da preoccuparsi” argomenta il professor Volpe “nel caso in cui il trattamento sia stato prescritto dopo un’attenta anamnesi e un’attenta valutazione dei fattori soggettivi di rischio”. Aggiunge: “Con le pillole che contengono estradiolo i dati di laboratorio dimostrano un rischio molto basso, anche se mancano dati epidemiologici a conforto”.
Prosegue: “È ancora molto diffuso il credo che la pillola possa causare eritemi o eczemi in estate” puntualizza il professor Volpe “Falso: non è la contraccezione ormonale a causare episodi di #fotosensibilizzazione, ma un’esposizione sconsiderata ai raggi solari”. Si raccomanda dunque: “Mai dimenticare di applicare un’adeguata protezione solare!”.

3.#Pillola e #jetleg. Se assumiamo un contraccettivo ormonale e siamo diretti in Messico, godiamoci il sole e il mare esotici, ma sempre con un occhio all’orologio, rigorosamente settato sul fuso orario italiano. Facciamo un esempio pratico: se in Italia siamo abituati a prendere la pillola alle 20, e il jet leg messicano è in avanti di tre ore, il contraccettivo dovrà essere assunto alle 23.00. “Tuttavia” incoraggia il professor Volpe “gli estroprogestinici contenuti nelle pillole di ultima generazione hanno una lunga durata in grado di bloccare l’ovulazione fino a 48 ore. Di conseguenza, variazioni d’orario non clamorose non compromettono il successo del metodo contraccettivo”.

4. #Pillola all’#estero. “Essenziale è conoscere il nome del principio attivo contenuto nel contraccettivo ormonale che si è soliti assumere” avverte il professor Volpe “il nome commerciale infatti può cambiare da Paese a Paese, ma non il suo essenziale componente”. In ogni caso e ovunque possiamo trovarci, occorre la prescrizione medica. “Da qui la raccomandazione dell’#OrganizzazioneMondialedellaSanità” puntualizza il professore “di prescrivere – e di farsi prescrivere sempre – il contraccettivo in confezione multipla”. Si evita così di dover sospendere forzosamente il trattamento e di incorrere in gravidanze indesiderate.

5. #Preservativorotto o #pilloladimenticata. Se temete vi sia il rischio di gravidanza, potete ricorrere alla #contraccezionedemergenza. “Potete richiederla sia presso i consultori, sia presso gli ospedali” spiega il ginecologo SIC “Ricordarsi sempre comunque che la “pillola del giorno dopo” o “pillola dei cinque giorni dopo” deve essere assunta sempre entro e non oltre 72 o 120 ore a seconda delle formulazioni”.

6. #Pillola e #diarrea o #vomito.D’estate non è purtroppo infrequente – vuoi il caldo, vuoi un’alimentazione un po’più “free” – essere colti da attacchi di diarrea e vomito. Nel caso le scariche incorrano entro le quattro ore dall’assunzione del contraccettivo ormonale, bisogna assumere un’altra pillola. “In questi casi” spiega il professor Volpe “le pillole con estrogeno naturale, e in particolare quelle monofasiche di ultima generazione, sono le più semplici: ogni confezione è costituita da compresse con la stessa dose di estrogeno e progestinico e non si rischia confusione tra i dosaggi”. “Nessuna ansia invece per semplici nausee o mal di pancia” tranquillizza il past president della SIC “in questo caso l’assorbimento della pillola da parte dell’organismo non può venire compromessa”.

7. #Pillola e #micosi. “Sfatiamo il falso mito che la pillola possa causare micosi” tiene a chiarire il professor Volpe “Molti studi clinici autorevoli testimoniano che non vi è correlazione tra la pillola e questa infiammazione. Ne è dimostrazione il fatto che in Sardegna – regione italiana in cui ben 1/3 della popolazione femminile assume contraccettivi ormonali – l’indice di incidenza delle micosi non differisce certo dal resto d’Italia”.

8. Odio il ciclo d’estate! Per poter vivere più liberamente le proprie vacanze ed avere la possibilità di evitare la sindrome premestruale anche sotto l’ombrellone, è possibile chiedere aiuto alla pillola. “Si può prolungarne l’assunzione per il tempo desiderato ed evitare così il sanguinamento” conferma il professor Volpe. Che specifica: “Appena terminato un blister da 21 pillole se ne può iniziare immediatamente uno nuovo. Nel caso di confezioni da 28, non bisogna assumere le ultime 4 (quelle di colore bianco, che non contengono il principio attivo), ma passare subito al blister successivo. “Non si tratta di un procedimento rischioso” evidenzia il past president della SIC “anche perché il sanguinamento che si presenta in corso di assunzione di un contraccettivo ormonale è una falsa mestruazione”. In sintesi, la pillola anticoncezionale mette a riposo le ovaie. Tuttavia grazie agli estrogeni e ai progestinici contenuti nella pillola, la mucosa uterina continua a crescere e, alla sospensione mensile del contraccettivo orale, si sfalda.

9. #Pillola e #alcol. A chi non è capitato in estate di bere qualche bicchierino in più? “Certamente esagerare con l’alcol non è mai consigliabile in generale” ammonisce l’esperto “ma non sono mai stati rilevate possibili interazioni tra vino&co. e contraccettivi ormonali.

10. #Pillola e #farmaci. “Attenzione agli antiepilettici, ad alcuni antibiotici, in particolare rifampicina, ad alcuni antifungini a all’iperico: possono ridurre gli effetti contraccettivi della pillola” sintetizza il past president SIC. “Occhio anche al pompelmo e a rimedi naturali quali l’erba di San Giovanni” aggiunge. Ed evidenzia: “Il livello di rischio non è alto, ma sempre meglio evitare una gravidanza indesiderata ed associare l’uso di un preservativo nel periodo di assunzione, per esempio, di un antibiotico”.

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Tag: Contraccezione, pillola, estradiolo, SIC, professor Volpe

Società Italiana della Contraccezione
La Società Italiana della Contraccezione (SIC) è una associazione onlus interdisciplinare, apolitica, senza fini di lucro fondata il 16 luglio 2004 da medici e ricercatori. Il suo obiettivo è quello di favorire e diffondere lo sviluppo della ricerca e dell’informazione, nonché di promuovere l’aggiornamento e l’educazione permanente in tema di contraccezione. Attraverso attività scientifiche e culturali mirate, l’associazione ha tra i suoi principali interlocutori il contesto scientifico italiano, le Società scientifiche affini, le libere associazioni di pazienti, il mondo della ricerca e la produzione farmaceutica.Gli associati della SIC sono per lo più medici e ricercatori che operano nei settori della medicina e della contraccezione. La SIC comprende anche il gruppo di lavoro SaBeD (Salute Benessere Donna) che ha lo specifico compito di promuovere la ricerca nel campo della contraccezione, della menopausa e della fertilità.

 

 

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