Morbo di Parkinson: il semplice camminare attenua i sintomi

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Morbo di Parkinson: il semplice camminare attenua i sintomi

Un nuovo studio mostra come la camminata possa essere un modo semplice e sicuro per controllare i sintomi, migliorare la funzione motoria, l’umore e la stanchezza nelle persone affette dalla malattia di Parkinson

Un nuovo studio mostra che camminare fa bene anche alle persone affette dalla malattia di Parkinson.

La semplice camminata, meno titolata dello jogging, in realtà ha molte frecce al suo arco: come infatti suggerito da numerosi studi, camminare fa bene alla salute in molti modi. A beneficiarne principalmente sono l’apparato cardiocircolatorio, quello muscolare e scheletrico. Ma passeggiare, specie se in mezzo alla Natura, fa bene anche alla mente. E, oggi, grazie a una nuova ricerca pubblicata su Neurology, la rivista medica della American Academy of Neurology, si scopre che camminare fa anche bene alle persone con malattia di Parkinson.morbo_parkinson

Il dottor Ergun Y. Uc e colleghi dell’Università dell’Iowa hanno trovato che le persone con lieve o moderata malattia di Parkinson che camminano con regolarità, possono migliorare sia la propria funzione di motoria che l’umore, la stanchezza, l’agilità e anche alcuni aspetti delle funzioni cognitive e di pensiero.
«I risultati del nostro studio suggeriscono che camminare può fornire un modo sicuro e facilmente accessibile per migliorare i sintomi della malattia di Parkinson e migliorare la qualità della vita», commenta il dott. Ergun Y. Uc, MD.

Lo studio ha coinvolto 60 persone che hanno partecipato a sessioni da 45 minuti di camminata di moderata intensità, tre volte a settimana, per 6 mesi. Durante le camminate, i partecipanti indossavano un monitor per stimare la frequenza cardiaca.
Durante il periodo di follow-up, i partecipanti hanno anche svolto dei test per misurare la loro funzione motoria, la capacità aerobica, l’umore, la stanchezza, la memoria e le capacità di pensiero.
Il monitoraggio ha permesso di rilevare una velocità di percorrenza media di circa 4,6 chilometri all’ora; i partecipanti hanno esercitato al 47% della loro frequenza cardiaca di riserva, che rientra nella definizione di moderata intensità di esercizio aerobico.

I risultati dello studio hanno mostrato che camminare a passo svelto ha migliorato la funzione motoria e l’umore del 15%, e il controllo di risposta dell’attenzione del 14%. Ha anche ridotto la stanchezza del 11% e aumentato la capacità aerobica e la velocità di andatura del 7%.
Qualto alle prove sulla funzione motoria, i partecipanti hanno mostrato un miglioramento medio di 2,8 punti, che è considerato una differenza clinicamente importante.
«Le persone con lieve-moderata malattia di Parkinson che non hanno la demenza e sono in grado di camminare autonomamente, senza un bastone o un deambulatore, possono seguire tranquillamente le linee guida di esercizio raccomandate per gli adulti in buona salute, che comprendono 150 minuti a settimana di attività aerobica a moderata intensità, e ottenerne un beneficio», conclude il dott. Uc.

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