Fecondazione eterologa: il Ministro Lorenzin annuncia legge entro fine anno

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Fecondazione eterologa: il Ministro Lorenzin annuncia legge entro fine anno

“Ho mandato ai capigruppo di Camera e Senato, di tutti i partiti politici, la bozza del decreto” sull’eterologa. “Un decreto molto asciutto per permetterci di partire in sicurezza.

Io credo se Camera e Senato cominciassero a lavorare subito, probabilmente si riuscirebbe ad arrivare per il mese di dicembre o di gennaio” ad una legge. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ospite della trasmissione di Rai Uno, ‘Unomattina’. Secondo il ministro, i tempi per una regolamentazione legislativa in materia di fecondazione eterologa sono infatti a questo punto “legati a un intervento del Parlamento”.
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Secondo il ministro, l’assenza di una legge in materia potrebbe portare al caos. Addirittura – ha spiegato – casi come lo scambio di embrioni al Pertini, “potrebbero succedere all’ennesima potenza se noi non discipliniamo in modo regolare e in modo armonico l’eterologa”. “Siamo tutti scossi da caso Pertini nelle nostre coscienze. Al Pertini – ha aggiunto – c’è stato un problema di tipo procedurale. La Regione Lazio non aveva accreditato i centri, era in ritardo di 10 anni”.

Lorenzin ha poi sottolineato che, autorizzata l’eterologa, “si devono fare anche i controlli”. E chi fa fecondazione assistita “deve avere gli stessi controlli in tutte le strutture sanitarie”.

Per esempio, “i controlli sui trapianti sono strettissimi – ha spiegato il ministro – per garantire la sicurezza delle persone e garantire che non ci siano incidenti. Pensiamo alle cause degli emotrasfusi per le partite di sangue infetto.

Possono succedere le stesse cose in questo caso. Quindi – ha concluso – dobbiamo essere rigorosissimi, nell’applicare la norma e pretendere la massima sicurezza”. In particolare per le “coppie che affrontano un percorso faticoso. Devono poterlo fare in serenità, con un prezzo accessibile – perché non deve essere riservato solo ai ricchi – e devono sentirsi tranquilli nel nostro servizio sanitario”.

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