Insufficienza cardiaca: la stimolazione di nervi dell’orecchio aiuta

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Insufficienza cardiaca: la stimolazione di nervi dell’orecchio aiuta

La stimolazione dei nervi dell’orecchio attraverso l’ausilio di una TENS potrebbe migliorare in modo significativo la salute del cuore.

L’utilizzo della TENS – acronimo di Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator – nell’ultimo decennio viene sfruttato sempre più con successo al fine di stimolare il sistema nervoso attraverso la pelle. E oggi, un team di ricerca proveniente dall’Università di Leeds, è riuscito a utilizzare un macchinario TENS, di quelli progettati per alleviare dolori da parto, per migliorare la salute cardiovascolare.

In questo caso, l’elettrodo viene applicato al Trago, un’area dell’orecchio (dove si è soliti fare il piercing) situata di fronte alla conca al fine di proteggere il condotto uditivo esterno. La stimolazione con la TENS è riuscita a modificare l’influenza del sistema nervoso sul cuore, riducendo i segnali nervosi che possono agire in maniera negativa sul funzionamento cardiaco.

Durante il trattamento «senti una leggera sensazione di solletico nell’orecchio quando la macchina TENS è accesa, ma è indolore – spiega Jim Deuchars, professore di Sistemi di Neuroscienze presso l’Università di Leeds, Facoltà di Scienze Biologiche – Finora lo abbiamo testato su soggetti sani, ma pensiamo possa potenzialmente migliorare la salute del cuore e potrebbe anche diventare parte del trattamento per l’insufficienza cardiaca».

Per arrivare a tali conclusioni, è stato applicato un elettrodo alle orecchie di 34 persone sane, lasciando accesa la stimolazione TENS per un quarto d’ora. In questo lasso di tempo i ricercatori hanno monitorato la variabilità dei battiti cardiaci insieme all’attività neuronale che guida il cuore. Il monitoraggio è continuato fino a quindici minuti dopo il termine della stimolazione.

«Il primo effetto positivo che abbiamo osservato è stata l’aumentata variabilità dei soggetti – spiega la dottoressa Jennifer Clancy, dell’Università di Leeds – I battiti di un cuore sano non sono come un metronomo e interagiscono continuamente con l’ambiente diventando un po‘ più veloci o un po’ più lenti a seconda delle esigenze. Un cuore sano è più come una macchina che cambia il ritmo costantemente. Abbiamo scoperto che quando si stimola questo nervo si ottiene un aumento del 20% nella variabilità della frequenza del cuore».

Un altro effetto positivo che hanno notato i ricercatori è che è stato in parte soppresso il sistema nervoso simpatico che guida l’attività cardiaca con l’adrenalina.
«Abbiamo misurato l’attività del nervo e trovato che vi era una riduzione di circa il 50% durante la stimolazione dell’orecchio – continua Clancy – Questo è importante perché se si ha una malattia cardiaca o un’insufficienza cardiaca, si tende ad avere un aumento dell’attività simpatica. Questo spinge il cuore a lavorare sodo, restringe le arterie e provoca danni. Un sacco di trattamenti per lo scompenso cardiaco cercano di fermare il sistema simpatico, come per esempio i beta-bloccanti, che bloccano l’azione degli ormoni che implementano questi segnali. Utilizzando le TENS abbiamo osservato una riduzione dell’attività nervosa stessa».

Tutto ciò accade grazie alla stimolazione di un importante nervo denominato Vago. Esso è fortemente implicato nella regolazione degli organi vitali quali il cuore.
Nell’orecchio esterno si trova un ramo sensoriale e con l’invio di corrente elettrica che scorre nei nervi e nel cervello, gli scienziati sono stati in grado di influenzare la parte del sistema nervoso che regola il cuore. La stimolazione del Vago poi è stata già sfruttata per il trattamento di alcune patologie a esso collegate come l’epilessia.
«Abbiamo ora bisogno di capire quanto grande e duraturo possa essere l’effetto residuo sul cuore e se questo può aiutare i pazienti con problemi di cuore, probabilmente affiancandolo ai consueti trattamenti. Il prossimo passo sarà quello di condurre uno studio preclinico nei pazienti affetti da scompenso cardiaco», conclude Deuchars.

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